Incidente di Mestre: due eroi insospettabili tra i primi ad intervenire
Incidente Mestre, due operai del Gambia sono stati tra i primi ad intervenire e gettarsi tra le fiamme: il commovente racconto
Un episodio assolutamente scioccante e inaspettato è quello avvenuto martedì sera a Mestre. Un incidente drammatico, che ha visto un pullman carico di turisti precipitare da un cavalcavia e prendere fuoco. Nel dramma generale, ci sono stati due eroi insospettabili, che si sono ritrovati davanti ad una scena agghiacciante e non hanno esitato nell’aiutare i pompieri come potevano, gettandosi anche tra le fiamme. Si tratta di due operai del Gambia.
Erano le 19:30 circa dello scorso martedì 3 ottobre quando un incidente drammatico ha scosso Mestre. Dal cavalcavia Rizzardi, a quell’ora, è precipitato un pullman carico di turisti, che dopo una caduta di circa 30 metri si è accartocciato ed ha preso fuoco.
Le autorità competenti sono a lavoro per ricostruire perfettamente la dinamica e per chiarire cosa sia successo, cosa abbia causato questa vera e propria catastrofe.
In un video di una telecamera di video sorveglianza si vede il mezzo che procedeva sul ponte a velocità molto ridotta, circa 10 km/h, e che sfonda la balaustra di protezione per poi sparire nel vuoto.
Alla base di tutto forse un malore del conducente, o forse un malfunzionamento. In ogni caso è nata una forte polemica sulle barriere di protezione e sulla facilità con cui sono state divelte.
Incidente Mestre: due eroi casuali
Il bilancio, comunque, è stato purtroppo catastrofico. 21 persone tra donne, uomini e bambini hanno perso la vita nell’impatto o nell’incendio divampato nel mezzo subito dopo lo schianto con la strada sottostante il cavalcavia. Altre 15 sono rimaste ferite, alcune delle quali in maniera molto grave.
I primi ad intervenire sono stati i Vigili del Fuoco e alcuni testimoni che si trovavano da quelle parti per caso proprio in quei tragici momenti.
In particolare due operai molto giovani, originari del Gambia, hanno aiutato eroicamente i soccorritori come potevano, gettandosi letteralmente tra le fiamme e contribuendo all’estrazione di quante più persone possibili dall’autobus.
Intervistati dai giornali di Fanpage.it, i due operai, ancora molto scossi, hanno raccontato quei momenti.
Dicono di non aver mai visto nulla di così brutto, c’erano tantissime persone, vive o morte. E loro le hanno tirate fuori, alcune ancora in vite, altre purtroppo no.
Dopo aver estratto una donna, quest’ultima ha urlato a uno dei gambiani “My daughter, my daughter”, così lui è tornato dentro ed ha estratto anche sua figlia.
I due giovani non riescono a togliersi dalla mente quelle immagini, quelle urla, quei pianti. Tuttavia non hanno esitato un momento perché, come hanno raccontato: “Avevano bisogno di aiuto. E quando a qualcuno serve aiuto, bisogna agire“.