Giulia Tramontano sognava di crescere il figlio a Milano: spiegata la candidatura all’Ambrogino d’oro 2023
Il suo compagno l'ha uccisa mentre era incinta di suo figlio, Thiago. Avrebbe tanto voluto che crescesse a Milano. Per questo Giulia Tramontano è candidata all'Ambrogino d'oro 2023
Il Partito Democratico ha candidato all’Ambrogino d’oro 2023 alla memoria la mamma del piccolo Thiago, bambino mai nato. Suo padre ha tolto la vita alla madre che era incinta. Il perché di questa candidatura è presto svelato. Giulia Tramontano sognava di crescere il figlio a Milano, la città dove aveva scelto di vivere e di lavorare, dopo aver lasciato il suo comune in Campania.
Tra i candidati a ottenere il più prestigioso riconoscimento della città di Milano c’è anche il nome della ragazza di 29 anni che ha perso la vita per mano del fidanzato, Alessandro Impagnatiello, lo scorso 27 maggio. Era incinta del suo primo figlio.
Il suo nome è stato fatto dal consigliere del Partito Democratico Daniele Nahum. Secondo il politico, la benemerenza civica meneghina dovrebbe essere assegnata alla sua memoria. Il premio viene riconosciuto dal Comune di Milano nella festa del patrono Sant’Ambrogio, il 7 dicembre.
Giulia Tramontano, 29 anni, è stata barbaramente uccisa insieme al bambino che portava in grembo il 27 maggio scorso a Senago, provincia di Milano. Nel capoluogo lombardo si era trasferita cinque anni prima, lasciando la sua città d’origine, Sant’Antimo, alla ricerca di una realizzazione lavorativa, rincorrendo il suo sogno di giovane professionista e di donna.
Queste le parole del politico del Partito Democratico, che sottolinea come i sogni della donna di avere una famiglia a Milano sono stati infranti per mano dell’uomo che diceva di amarla.
Giulia Tramontano voleva crescere il figlio a Milano: per questo merita l’Ambrogino d’oro 2023 alla memoria
Giulia aveva lasciato la Campania per andare a vivere prima a Cernobbio e poi a Milano. Amava questi luoghi, come raccontano le persone che l’hanno conosciuta. E avrebbe tanto voluto che suo figlio crescesse qui. Figlio che, però, non è mai nato.
Qui, a Milano, ha però trovato la morte, assassinata dal suo compagno, vittima dell’ennesimo femminicidio. Questa città, dove Giulia sognava di crescere suo figlio, non vuole dimenticarla. E le vuole rendere omaggio, stringendosi nel suo ricordo e nell’abbraccio alla sua famiglia.