Incidente Mestre: i risultati della perizia tecnica sul bus
L'autobus del drammatico incidente di Mestre, nei secondi precedenti alla caduta, viaggiava a soli 3 km orari
È arrivato un altro importante riscontro dagli esami e dalle perizie svolte a seguito del terribile incidente avvenuto a Mestre lo scorso 3 ottobre. L’autobus guidato da Alberto Rizzotto, nei secondi precedenti alla caduta dal cavalcavia, procedeva a 3 km orari. era praticamente quasi fermo.
Sono ancora 8 le persone ricoverate, in condizioni più o meno gravi, che si trovavano a bordo dell’autobus che lo scorso 3 ottobre è precipitato dal cavalcavia di Mestre.
Altri 21, di quei passeggeri, purtroppo non ce l’hanno fatta. Hanno perso la vita per i gravissimi traumi riportati nello schianto del mezzo sull’asfalto e per le ustioni riportate nell’incendio divampato dopo l’impatto.
Naturalmente è stata aperta un’indagine dalla procura per chiarire cosa sia successo quella sera. Per capire i motivi che hanno portato ad una tragedia di così immensa portata e se ci sia la responsabilità da parte di qualcuno.
Nei giorni scorsi erano già arrivati i risultati preliminari dell’autopsia svolta sul corpo di Alberto Rizzotto, colui che guidava il bus, unico italiano a bordo e tra le vittime, i cui funerali si sono celebrati lo scorso martedì a Tezze di Piave.
Nell’esame non è stato riscontrato alcun malore accusato dall’uomo nei momenti precedenti all’incidente. Gli inquirenti hanno spiegato che appunto si è trattato di risultati solo parziali e che prossimamente arriveranno quelli di esami più approfonditi.
Incidente Mestre: l’autobus era quasi fermo
Parallelamente agli esami cadaverici dell’autista, la procura ha affidato a chi di dovere le perizie sul mezzo, per capire se ci sia stato qualsiasi tipo di malfunzionamento.
Per farlo sono state attentamente visionate le telecamere di video sorveglianza della zona, che seppur da lontano hanno ripreso l’attimo della caduta.
Inoltre, è stato chiesto un riscontro alla Yutong, società con sede in Cina che gestisce i registri in cui vengono raccolti tutti i dati utili dei mezzi della società La Linea.
Da essi è emerso che l’autobus coinvolto nel drammatico incidente di Mestre, viaggiava, nei secondi precedenti alla caduta, a soli 3 km orari.
A seguito di questi dati emersi, certamente verrà aumentata la pressione delle indagini che riguardano la robustezza del guard rail e della barriera protettiva sfondati dal mezzo.