Benno Neumair: confermata in Appello la pena dell’ergastolo

Bocciata a Benno Neumair anche la richiesta di poter accedere ad un programma di giustizia riparativa con la sorella e le zie

Nella giornata di ieri, dopo 6 ore di Camera di Consiglio, i giudici della Corte D’Appello del Tribunale di Bolzano hanno confermato la sentenza di primo grado per Benno Neumair. Per il 33enne rimane la pena dell’ergastolo, per aver ucciso e occultato i cadaveri del padre Peter e della madre Laura. Bocciata anche la richiesta di un programma di giustizia riparativa.

Nuove dichiarazioni di Benno Neumair

Si aggiunge un altro fondamentale tassello al processo per Benno Neumair, oggi 33enne, che nel 2021, quando aveva 30 anni, uccise la madre e il padre per poi gettare i loro corpi nel fiume Adige.

Dopo 6 ore di Camera di Consiglio, i giudici della Corte D’Appello D’Assise del Tribunale di Bolzano hanno sostanzialmente confermato quando già deciso dai giudizi in primo grado di giudizio, e cioè la pena dell’ergastolo.

L’imputato non era presente in aula nel momento della lettura della sentenza. Come dichiarato dai suoi legali, è rimasto nella sua cella del carcere di Verona in cui è rinchiuso, poiché non sarebbe in buone condizioni di salute.

Bocciato anche il programma di giustizia riparativa per Benno Neumair

Nuove dichiarazioni di Benno Neumair

La sentenza di primo grado era arrivata il 19 novembre dell’anno scorso.

A seguito della stessa, Benno Neumair, assistito dai legali Angelo Polo e Flavio Moccia, aveva presentato ufficiale richiesta di poter accedere ad un programma di giustizia riparativa, nel quale sarebbero state coinvolte anche sua sorella Madè e le sue zie.

Tale richiesta era stata reputata non congrua dai legali dei familiari stessi, dato che l’imputato non ha mai mostrato alcun segno di pentimento, né esaudito le richieste di verità da parte della sua famiglia sull’omicidio dei propri genitori.

Con la sentenza d’Appello che conferma la pena dell’ergastolo, è stata automaticamente anche respinta la richiesta del programma di giustizia riparativa.

giovane in carcere

Nel corso del processo la difesa ha puntato anche sulla incapacità di intendere e volere dell’imputato.

I Giudici, sebbene abbiano riconosciuto un marcato disturbo narcisistico di personalità, hanno comunque accertato che al momento dei fatti, il 4 gennaio del 2021, Benno Neumair fosse perfettamente in grado di intendere e volere.

Per quanto riguarda il movente, è fin dall’inizio stato etichettato come di tipo economico. Le liti in famiglia erano legate principalmente alla difficoltà di Benno di emanciparsi a livello economico, a differenza della sorella Madè.