“Ho letto i messaggi e sono corsa dai Carabinieri!” Il racconto della vicepreside della scuola di Annalisa D’Auria
Il racconto della vicepreside su cosa aveva saputo la mattina su Annalisa D'Auria: lei stessa si è recata dai Carabinieri
Emergono sempre nuovi strazianti dettagli sul grave delitto di Annalisa D’Auria, la giovane madre di 32 anni, deceduta dopo che il compagno l’ha colpita con un fendente nella parte del collo. La vicepreside della scuola in cui lavorava, ha spiegato di essersi recata dai Carabinieri la mattina del dramma.
Gli inquirenti stanno portando avanti tutte le indagini del caso, anche se al momento la dinamica di ciò che è successo sembra essere abbastanza chiaro. Agostino Annunziata ha messo fine alla vita della compagna.
Era accecato dalla gelosia e tra loro nella notte era iniziata una discussione. Era convinto che la compagna lo tradisse con un professore della scuola ed infatti aveva anche scritto a lui dei messaggi. La vicepreside alla puntata di Ore 14 del 30 ottobre, ha raccontato:
Annalisa è sempre stata scrupolosa e puntuale. Per questo quando non si è presentata alle 9 a scuola, ci siamo ancora più preoccupati. La mattina del sabato, un’oretta prima il personale Ata mi ha passato una chat che io ho ritenuto importante.
C’era un messaggio audio del compagno, nel quale diceva che sarebbe venuto nella mattinata a dire delle cose sul suo conto. La preoccupazione è diventata diversa quando lei ha iniziato a non rispondere ai messaggi delle colleghe.
La notizia sul decesso di Annalisa D’Auria
A quel punto mi sono recata dai Carabinieri, ma mentre ero lì mi sono arrivati altri screen. Erano inviati dal cellulare di Annalisa, ma non sappiamo chi li abbia inviati. Lei diceva di essere stata scoperta e di avere paura di essere denunciata.
Così la vicepreside ha concluso la sua intervista. Purtroppo ciò che è successo poi ad Annalisa lo sappiamo tutti. Nella mattina di sabato 28 ottobre, il compagno ha messo fine alla sua vita, nella loro abitazione in via Monte Bianco a Rivoli.
Dal racconto di una vicina, i due avevano spesso delle discussioni, negli ultimi tempi erano peggiorate. Probabilmente perché lui era convinto che lei avesse una relazione parallela, cosa che al momento non è emersa.
Subito dopo il delitto, è uscito di casa con la piccola ed ha chiamato la madre per dirle la verità di ciò che aveva appena fatto. Una volta arrivato sul posto di lavoro, con una scusa ha affidato la figlia d un collega. Lui l’ha fatta finita gettandosi da un silos.