Oscar Rosselli ha perso la vita a soli 33 anni: stava tornando a casa

Non ce l'ha fatta Oscar Rosselli, il fisioterapista di 33 anni si è spento per sempre appena raggiunta la struttura sanitaria

Ancora un altro sinistro stradale sulle strade italiane. Oscar Rosselli ha perso la vita a soli 33 anni a Roma. L’uomo era alla guida della sua Land Rover, quando ha perso il controllo e ha finito la corsa contro un palo situato alla rotonda di Tor Pagnotta, lungo via Laurentina.

addio a Oscar Rosselli

Subito dopo il sinistro stradale, sul posto sono arrivati gli agenti delle forze dell’ordine e gli operatori sanitari del 118. Quest’ultimi hanno trasportato con immediata urgenza Oscar Rosselli in ospedale. Purtroppo, i medici non hanno potuto fare nulla, il 33enne si è spento per sempre appena raggiunta la struttura sanitaria.

Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, per ora non risulterebbero coinvolte altre vetture. Sarà l’autopsia a rivelare la causa certa del decesso, sono diverse le ipotesi. Tra queste, anche un possibile malore che potrebbe aver colpito Oscar all’improvviso, portandolo a perdere il controllo del suo mezzo. Oppure un colpo di sonno.

addio a Oscar Rosselli

Il 33enne stava tornando a casa, intorno alle 4:30 del mattino. Lo scontro contro il palo non gli ha lasciato scampo. Inutile ogni intervento degli operatori sanitari e la disperata corsa all’ospedale Sant’Eugenio. La vettura è stata posta sotto sequestro, gli esami saranno necessari anche per capire se tra le cause possano esserci danni al mezzo. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’esame autoptico.

addio a Oscar Rosselli

Sono numerose le persone che conoscevano Oscar e che in queste ore lo stanno ricordando e salutando con commoventi messaggi sui social. Lo descrivono come un ragazzo straordinario, sempre aperto e disponibile con il prossimo. Lavorava in modo instancabile e viveva con la sua mamma a Ciampino. Era un fisioterapista stimato, molto ricercato dai pazienti della zona. I suoi amici lo chiamavano “Vichingo“, un soprannome affettuoso nato dal suo aspetto: una lunga barba e un fisico muscoloso.

Ti porterò per sempre nel mio cuore anima pura. Rip Vichingo.