Kimberly Bonvissuto scomparsa: la bugia raccontata alla madre prima di sparire nel nulla e l’appello del padre
La misteriosa scomparsa di Kimberly Bonvissuto: si doveva incontrare con un ragazzo, ma alla madre aveva detto che cenava con la cugina
Sono ore di grande ansia e disperazione quelli che ora stanno vivendo i familiari di Kimberly Bonvissuto, una ragazza di 20 anni, che risulta essere scomparsa da lunedì 20 novembre. Alla madre aveva detto che sarebbe andata a cena con la cugina, ma in realtà doveva vedersi con un ragazzo.
Al momento le forze dell’ordine stanno portando avanti tutte le indagini del caso, anche per capire se si tratta davvero di un allontanamento volontario o di qualcosa più grave.
Kimberly doveva rientrare nella sua abitazione in via Cellini ai Frati, nel comune di Busto Arsizio, nella serata di lunedì 20 novembre. Aveva detto alla mamma che sarebbe arrivata intorno alle 22.
Tuttavia, di lei non si sa bene per quale motivo, ma si sono perso completamente tutte le tracce. La madre, sin da subito ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini del caso.
La ragazza è alta circa un metro e 55. In quella giornata aveva indosso una tuta grigia ed era uscita intorno alle 16.10. Aveva detto alla mamma, che doveva rimanere a cena con la cugina.
Però, solo poco dopo è emerso che in realtà quella era una bugia. Kimberly doveva incontrarsi con un ragazzo, ma nessuno sa chi sia al momento. Di conseguenza, i suoi genitori nella giornata di ieri, hanno passato diverse ore in caserma, per dare altre informazioni utili nelle indagini.
Kimberly Bonvissuto scomparsa: il giallo del suo telefono e le parole del padre
Quando è uscita di casa, aveva con sé il caricatore del telefono, ma non carte di credito o documenti. L’ultimo contatto lo ha avuto con la cugina intorno alle 21.30 della sera di lunedì, ma poi il buio. Il suo telefono risulta essere spento. Il padre, intervistato da uno dei giornalisti di Fanpage.it, ha detto:
Se mi senti chiamami. Sono un deceduto che cammina. Gli inquirenti hanno tutto il materiale a disposizione, messaggi e video: ci vuole tempo e stiamo aspettando alcune risposte. L’unica cosa che mi viene da dire è che se mia figlia mi sta guardando o mi sta sentendo, le chiedo di farsi sentire.
Qualsiasi cosa è successa, a me non interessa: sono sempre presente e pronto a risanare se c’è qualcosa da risolvere. Io la sto aspettando, non si deve preoccupare. Deve capire che papà è sempre presente. Quello che sto vivendo io fino all’altro ieri, non me lo immaginavo. Ora capisco il dolore che sta provando la famiglia di Giulia Cecchettin.