Il post straziante della sorella di Giulia Cecchettin, per la 22enne morta
Il nuovo straziante messaggio della sorella di Giulia Cecchettin: chiede un cambiamento affinché non accadano più delitti del genere
Giulia Cecchettin purtroppo non c’è più ed i suoi familiari, che nei giorni della sua scomparsa hanno fatto disperati appelli, hanno scelto di rimanere in silenzio. Ora stanno affrontando il dolore di questa grave perdita, chiusi all’interno della loro abitazione.
La sorella Elena, sin da subito si è fatta avanti per fare appelli ed anche perché non voleva perdere la speranza di poter riabbracciare la sorellina, che sembrava essere sparita nel nulla con il suo ex fidanzato Filippo.
I due dalla sera dell’11 novembre, dopo essere usciti per andare al centro commerciale, ma non hanno mai fatto rientro a casa. Il padre allarmato, il giorno successivo ha sporto una denuncia di scomparsa della figlia.
Tuttavia, è solo nella tarda mattina di sabato 18 novembre, che le forze dell’ordine hanno ritrovato il corpo della 22enne, vicino al lago Barcis. Giulia purtroppo ha perso la vita a causa delle percosse e dei circa 26 fendenti che l’ex fidanzato le ha inferto.
Filippo Turetta invece, ha iniziato una fuga che si è conclusa la sera di quello stesso giorno, in Germania. Era fermo sull’autostrada che porta a Lipsia, senza benzina. Solo nella giornata di sabato 15 novembre, è tornato in Italia. Elena Cecchettin ha voluto scrivere un nuovo straziante messaggio per Giulia, sul suo profilo Instagram.
Il nuovo messaggio della sorella di Giulia Cecchettin
Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta. Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più.
Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome. Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta.
Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire.
Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno.