Vincenzo Gualzetti ha scritto al papà di Giulia Cecchettin
Un particolare del femminicidio di Giulia ha colpito nel profondo Vincenzo Gualzetti: il papà di Chiara ha contattato Gino Cecchettin
Quando ha scoperto le modalità in cui Giulia Cecchettin è stata uccisa da Filippo Turetta, Vincenzo Gualzetti, papà di Chiara Gualzetti, uccisa anche lei come la 22enne di Vigonovo, ha rivissuto il suo dolore. Così ha deciso di chiamare Gino Cecchettin, per mostrargli vicinanza in un momento che lui aveva vissuto due anni fa e che vorrebbe che nessuno riviva mai più.
Giulia Tramontano, Yana Malaiko, Michelle Causo, Chiara Gualzetti e Giulia Cecchettin, sono solo alcuni dei nomi delle ragazze giovanissime, che nell’ultimo periodo hanno perso la propria vita. E l’hanno persa per mano di persone che avevano sempre detto di amarle.
Le loro storie hanno provocato e provocano dolore, ma soprattutto rabbia.
L’ultimo femminicidio del genere in ordine temporale è stato quello di Giulia, rapita e uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta.
La notizia è balzata nelle orecchie di tutti nei giorni scorsi, comprese in quelle di Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara, una 15enne uccisa nel 2021 a Monteveglio, praticamente nelle stesse modalità in cui oggi è stata uccisa Giulia.
L’uomo, che a due anni di distanza continua a battersi per la giustizia e gira l’Italia per diffondere il suo messaggio contro la violenza di genere, ha raccontato che il dramma della 22enne di Vigonovo l’ha colpito nel profondo, facendogli rivivere quel dolore che purtroppo conosce bene.
Il papà di Chiara ha voluto quindi contattare Gino Cecchettin, per mostrargli vicinanza in un momento così terribile e dirgli che non è solo.
Le parole di Vincenzo Gualzetti
A colpire nel profondo il signor Vincenzo Gualzetti, è stato un dettaglio in particolare:
Quando ho sentito che la prima coltellata a Giulia Cecchettin era stata inferta alla nuca, il dolore è riemerso in tutta la sua forza, ho dovuto chiudere quello che stavo leggendo, non ce l’ho fatta a proseguire. Anche alla mia Chiara il primo colpo è stato dato alla nuca.
A quel punto al papà di Chiara è venuto spontaneo mandare un messaggio al papà di Giulia. Subito dopo, ha chiamato anche la mamma di Michelle Causo, una delle altre giovanissime vittime di femminicidio in Italia.
Ho scoperto che eravamo tutti nella stessa situazione, perché la morte di Giulia ci ha fatto rivivere quel dolore, ha risvegliato qualcosa che proviamo a sopire in qualche modo. È impensabile per un genitore che un figlio non faccia più ritorno a casa.