Vincenza Angrisano: la telefonata disperata del figlio alla zia
Dopo che suo papà ha ucciso sua mamma, il figlio di Vincenza Angrisano ha telefonato disperato alla zia, chiedendole di arrivare subito
Dall’ordinanza di custodia cautelare di Luigi Leonetti, emessa dal gip di Trani, Anna Lucia Altamura, emergono alcuni dettagli agghiaccianti riguardo il delitto di Vincenza Angrisano. Salvatore, il figlio di 12 anni della coppia, avrebbe telefonato alla zia dopo l’accoltellamento, chiedendo il disperato intervento per salvare la sua mamma.
Nella giornata di ieri è stato celebrato, nella cattedrale di Andria, il funerale di Vincenza Angrisano, la donna di 42 anni uccisa a coltellate dal marito, il 51enne Luigi Leonetti, lo scorso 28 novembre.
Straziante il momento in cui la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha letto una lettera scritta da Salvatore, il figlio 11enne della coppia, che insieme al fratellino di 6 anni ha assistito al tremendo delitto. Ecco le parole del piccolo:
Ti voglio bene, resta sempre nel mio cuore, sei la persona che amo di più al mondo. Mi ricorderò per sempre di te. Riesco ancora a sentire la tua voce e la felicità che avevi per la vita, così come la tua mano morbida che mi abbraccia. Cara mamma, aspettami lassù perché alla morte non c’è rimedio, ma quando sarò vecchio ti raggiungerò. Guardo le tue foto e ascolterò i tuoi messaggi vocali. Sento ancora il tuo abbraccio caldo e affettuoso.
La telefonata disperata del figlio di Vincenza Angrisano
Quasi contemporaneamente al funerale, venivano rese note alcune parti dell’ordinanza di custodia cautelare per Luigi Leonetti, emessa dal gip di Trani Anna Lucia Altamura.
In essa si legge che Leonetti aveva maturato l’idea di uccidere già da giorni prima del delitto effettivo e che lo coltivava principalmente mentre lavorava, da quando aveva saputo che il prossimo 20 dicembre la moglie sarebbe andata via di casa.
Nella stessa ordinanza, però, emerge anche un altro sconcertante dettaglio.
Nei momenti subito successivi al delitto, oltre alla telefonata fatta da Leonetti ai soccorritori del 118, da quella casa ne è partita anche un’altra.
A farla è stato proprio il piccolo Salvatore, che ha contattato sua zia, la sorella di sua mamma, dicendole disperato quello che era successo e chiedendo a lei di andare subito da lui e suo fratello.
Al momento, Salvatore e il suo fratellino sono affidati ai servizi sociali pugliesi, in attesa che venga deciso per il proprio destino.