Sharmin Sultana non si è tolta la vita, è stato il marito: la verità è arrivata dopo mesi grazie al disegno del figlio di 10 anni
Un racconto e un disegno di un bambino di soli 10 anni hanno incastrato il marito di Sharmin Sultana, ora accusato del suo delitto
Svolta nel caso di Sharmin Sultana, la 32enne che lo scorso 7 marzo è precipitata dal secondo piano della sua casa di Sestri Ponente, a Genova. Si era inizialmente pensato ad un gesto estremo, una decisione difficile presa dalla madre di due bambini di 7 e 10 anni. E invece ora si parla di un caso di femminicidio, che ha portato all’arresto del marito, incastrato dal disegno e dal racconto sofferto di uno dei suoi figli.
Il minore ha raccontato la verità agli psicologi. Ahmed Musthak, questo il nome del marito di Sharmin Sultana, 12 anni più grande di lei, è stato arrestato. Dalle indagini è emerso che l’uomo non voleva che la moglie avesse amici e che pretendeva che vivesse reclusa in casa per servirlo. Ma la 32enne sognava un mondo diverso e un lavoro. Per evadere da quella prigione trascorreva il tempo su Tik Tok.
Papà botte alla testa di mamma… e poi arriva pieno di sangue… e poi morta. Mamma in cucina sta male.
Parole strazianti uscite a fatica dalla bocca di un bambino di soli 10 anni, che ha visto sua mamma perdere la vita per mano del suo papà. Il ragazzino ha raccontato della caduta della donna, così come ha poi fatto, a modo suo, anche la sorellina minore, che ha raccontato cosa succedeva nella loro casa tra la mamma e il papà.
Papà si arrabbiava forse perché mamma guardava troppo il cellulare. Usava Tik Tok, era famosa la mamma.
I due minori non sono stati gli unici ad incastrare il marito della vittima. Anche le amiche hanno raccontato dei suoi sfoghi e della paura che aveva per i suoi comportamenti. Era geloso e non voleva che lei parlasse con altre persone. Ma Sharmin era piena di vita, sempre gioiosa e sognava una vita diversa.
Il marito non voleva che lei avesse amici e che frequentasse altre persone. Lei aveva iniziato a comunicare tramite social. L’ultima violta che l’ho sentita su Facebook è stato il 6 marzo. Mi aveva detto di sentirsi pressata dal marito. Il giorno della morte avrebbe avuto un colloquio di lavoro. Lei era entusiasta ma il marito non era d’accordo.
Non solo, anche le cimici in caserma hanno incastrato Ahmed Musthak, intercettato mentre cercava di zittire la figlia più piccola, chiedendole di non raccontare nulla di sua madre nemmeno a scuola.