Saman Abbas: arrivata la condanna per i genitori, lo zio e i due cugini
La Corte d'Assise di Reggio Emilia ha condannato i genitori di Saman Abbas e lo zio Danish, assolti e liberati invece i due cugini
La Corte D’Assise di Reggio Emilia ha emesso la sentenza sul caso di Saman Abbas, la 18enne trovata morta a Novellara un anno e mezzo dopo la sua scomparsa.
I genitori di Saman Abbas, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (l’unica ancora latitante) sono stati condannati all’ergastolo per il reato di delitto, con una sola aggravante. Sono stati invece assolti dall’accusa di soppressione di cadavere. Lo zio Danish è stato condannato a 14 anni di reclusione, senza aggravanti. È stato accusato di aver occultato il corpo della nipote 18enne, ma il giudice ha concesso le attenuanti generiche e il rito abbreviato, con la riduzione di un terzo della pena. Sono stati invece assolti di due cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. Scagionati da tutte le accuse e liberati.
Nessun risarcimento nei confronti del fratello minore di Saman Abbs e del fidanzato Saqib, entrambi parti civili nel processo. Gli unici risarcimenti concessi sono stati quelli per le associazioni contro la violenza sulle donne, 25 mila euro ad ognuna, a quelle islamiche, 10 mila euro, all’Unione Comuni bassa reggiana, 30 mila euro e al Comune di Novellara, 50 mila euro.
Saman Abbas, i legali dei genitori e del fidanzato dopo la sentenza
Gli avvocati dei genitori della 18enne, dopo la sentenza, si sono detti confusi e difficoltosi nell‘accettare la condanna dei propri assistiti.
Non comprendiamo per quale motivo siano stati condannati all’ergastolo. Dobbiamo leggere le motivazioni della sentenza. Le ipotesi sono tre. O la Corte ha ritenuto che Shabbar e la moglie siano gli esecutori del delitto, ma questo credo sia impossibile. Oppure possono aver ritenuto che siano i mandanti. O che abbiano concorso nel momento in cui Danish ha ucciso Saman. Shabbar non ha accolto con grande favore la sentenza. Si è sempre dichiarato estraneo al delitto della figlia.
Anche l’avvocato del fidanzato di Saman Abbas ha scelto di rilasciare le proprie dichiarazioni al termine dell’udienza. Ha espresso il proprio dispiacere sul rifiuto dei risarcimenti alle parti civili, perché la vita del suo assistito ha ancora davanti battaglie giudiziarie. Barbara Iannuccelli si è detta anche confusa sulla condanna. Ergastolo per i genitori ma 14 anni per l’esecutore materiale del delitto.
Questo percorso processuale ha riservato una serie di colpi di scena dove sono state spazzate via testimonianze, come quella del fratello, dichiarato indagabile.