Arrivate le motivazioni della sentenza che ha condannato Alberto Scagni: “La famiglia ha esitato”
La Corte spiega quali sono le motivazioni della condanna di Alberto Scagni in un documento di ben 130 pagine
Arrivate le motivazioni della sentenza di Alberto Scagni. L’uomo, accusato del delitto della sorella Alice Scagni, è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione.
Poche ore fa, sono state diffuse le motivazioni che hanno portato la Corte d’Assise di Genova alla sentenza. Il delitto risale a maggio dello scorso anno. Alberto aveva più volte mostrato comportamenti minacciosi nei confronti della famiglia. Pretendeva dei soldi e spesso mostrava comportamenti violenti. La mamma e il padre avevano denunciato la situazione, anche quella stessa sera, con una chiamata alle forze dell’ordine. Si erano rivolti al centro di igiene mentale, non riuscendo ad ottenere un appuntamento in un tempo breve. È ciò che la mamma e il padre di Alberto Scagni e la sorella Alice, hanno denunciato dopo il delitto.
Quella sera Alberto ha chiamato il padre, lo ha minacciato e gli ha chiesto dove fosse sua sorella. Poi, si è recato sotto casa di Alice e ha messo fine alla sua vita con diverse coltellate, lasciando suo cognato senza una moglie e il suo nipotino piccolo senza una mamma.
Le motivazioni della condanna di Alberto Scagni
Un documento di 130 pagine, in cui vengono spiegate tutte le motivazioni della condanna decisa nei confronti di Alberto Scagni.
Sarebbe stato ben arduo pronosticare per chiunque, prima delle 13 del 1 maggio 2022, che Alberto fosse in grado di pianificare concretamente e portare a esecuzione un omicidio tanto atroce quale quello consumato in danno della sorella. Nell’ultimo decennio, i familiari si sono vicendevolmente attribuiti la responsabilità di investire le Autorità di polizia delle malefatte volta a volta attribuibili al congiunto senza mai vincere, però, la comprensibile resistenza dovuta all’enorme difficoltà di prendere finalmente atto della di lui instabilità psichica.
Per la Corte, il gesto di Alberto Scagni è stato per lui un modo per dimostrare il suo narcisismo e la punizione per la madre e il padre, che si rifiutavano di dargli soldi.
Un’azione grandiosa per punire i genitori per non essersi piegati al suo volere.
Per il giudice, la famiglia Scagni si sarebbe mossa troppo tardi.