Delitto Rosolino Celesia: le versione dei due fratelli e le parole del legale
La versione dei due fratelli accusati del delitto di Rosolino Celesia, ucciso fuori una discoteca a soli 22 anni
Rosolino Celesia ha perso la vita fuori una discoteca, dopo diversi colpi di arma da fuoco. Aveva solo 22 anni. Dopo il delitto, sono stati fermati, accusati ed arrestati due fratelli, un 17enne e un 23enne.
“Ci siamo solo difesi”, è questo ciò che raccontano ora alle autorità. Il loro avvocato ha spiegato la versione dei fatti dei suoi assistiti. Il 23enne è accusato di possesso illegale di arma da fuoco, mentre il fratello minorenne di aver impugnato quell’arma e di aver aperto il fuoco verso Rosolino Celesia. Tra i tre non c’era un buon rapporto, si era azzuffati anche diversi giorni prima.
Le parole del legale dei due fratelli accusati del delitto del 22enne Rosolino Celesia
I due ragazzi e la madre sono dispiaciuti per quanto successo. Sono vicini ai genitori di Rosolino. Il minorenne ha agito per paura. Ha pensato che dopo aver picchiato il fratello, la vittima avrebbe colpito anche lui. Per questo ha preso la pistola ed ha esploso i colpi. Solo per legittima difesa.
L’avvocato ha poi raccontato di un precedente litigio 10 giorni prima, riferito dai suoi assistiti. In quell’occasione Rosolino avrebbe colpito il 23enne con una bottiglia. Così, il minore, impaurito, avrebbe comprato l’arma da fuoco al mercato Ballarò.
La vittima avrebbe colpito il più grande alla testa, facendolo svenire. Il minorenne allora ha preso la pistola e ha iniziato a sparare. È stato lui a consegnarsi alla polizia. Ha prima soccorso il fratello ferito e lo ha portato a casa. Poi si disfatto della pistola gettandola in mare e il giorno dopo ha chiamato le forze dell’ordine.
Una versione dei fatti che tuttavia dovrà essere verificata. Saranno solo le indagini a stabilire se corrisponda o meno alla verità. Il 23enne si trova recluso in prigione, mentre il 17enne dovrà comparire davanti al giudice domani.