Quattro morti in un tragico schianto nelle Marche: chi erano
Quattro morti nello schianto di Urbino: viaggiavano tutti sull'ambulanza: Dopo l'impatto con i bus, il mezzo di soccorso ha preso fuoco
Un incidente drammatico si è verificato nel pomeriggio di ieri nelle Marche, più precisamente nella galleria Ca’ Gulino tra Urbino e Fermignano. Purtroppo il bilancio è tragico e parla di quattro morti e diversi feriti. Nello schianto, frontale, sono rimasti coinvolti un pullman pieno di ragazzi in gita e un’ambulanza. Le vittime viaggiavano tutte sul mezzo di soccorso. Chi erano e cosa si sa del sinistro fino ad ora.
Un evento drammatico è avvenuto nel pomeriggio di ieri nelle Marche, più precisamente vicino a Urbino, nella galleria Ca’ Gulino che collega la provincia a Fermignano.
Nel tunnel si sono schiantate a velocità molto sostenuta e frontalmente un’ambulanza e un pullman. Il mezzo di soccorso, un’ambulanza dell’AST1 di Urbino, era partita poco prima da Fossombrone. L’autobus, invece, era carico di ragazzi che erano diretti ad una gita.
Stando a quanto emerso fino ad ora, pare che l’ambulanza abbia in parte invaso la corsia opposta e l’autista del bus non è riuscito ad evitare l’impatto.
Dopo lo schianto il mezzo di soccorso ha preso fuoco, probabilmente per l’esplosione delle bombole di ossigeno presenti all’interno dell’abitacolo, rendendo la galleria un vero inferno di fiamme e fumo.
Chi erano i quattro morti
Il bilancio dell’incidente è stato drammatico. Come detto si contano quattro morti, tutti i passeggeri dell’ambulanza.
Si tratta di Sokol Hoxha, il medico della Potes di Fossombrone, 42 anni, albanese; l’infermiera 49enne Cinzia Mariotti, di Acqualagna; l’autista soccorritore Stefano Sabbatini, 59 anni di Fossombrone e il paziente trasportato a bordo dell’ambulanza, Alberto Serfilippi di 85 anni.
Miracolosamente tutte le persone che viaggiavano a bordo dell’autobus sono riuscite a sopravvivere. A bordo del mezzo c’erano una trentina di ragazzi tra i 7 e i 13 anni e i loro accompagnatori, oltre all’autista.
Il cordoglio
Sono tanti i messaggi di cordoglio già apparsi sui social. Dolore, ma anche dubbi sulla sicurezza sul posto di lavoro, a volte non garantita del tutto.
La Direzione generale dell’AST di Pesaro Urbino, ha commentato:
Siamo profondamente addolorati per la perdita dei nostri operatori in questo tragico incidente. Hanno dedicato la loro vita alla comunità e ai pazienti. Siamo vicini alle famiglie dei nostri colleghi e del paziente che hanno perso la vita.
La segretaria generale della Uil Marche Claudia Mazzucchelli, sottolinea la necessità di garantire la sicurezza:
Tra i diritti c’è anche quello di poter tornare a casa dal lavoro sani e salvi. Le cause ovviamente sono tutte da accertare, ma la conta dei feriti e dei morti in Italia e nelle Marche, oltre 14mila infortuni di cui 21 mortali nei primi 10 mesi dell’anno, è drammatica. Una piaga sociale che non viene mai affrontata con la logica della prevenzione, ma sempre con il cordoglio del giorno dopo.