“Pensati morta!” 31enne arrestato per minacce e persecuzioni ad una sua ex collega di lavoro
"Pensati morta!" 31enne arrestato a Roma per aver minacciato e perseguitato la sua ex collega di lavoro
Gli agenti della polizia postale del Lazio hanno disposto l’arresto di un 31enne che da novembre ha iniziato a perseguitare una sua ex collega di lavoro. Le indagini erano iniziate poco dopo la denuncia della donna, ma sono arrivare alla svolta poco prima di Capodanno.
La ragazza lavora in una Multinazionale ed ha conosciuto questa persona proprio sul posto di lavoro. Lui ha cercato sin da subito di conquistarla, regalandole appunto un mazzo di fiori.
Tuttavia, lei non ha apprezzato questo gesto ed ovviamente lo ha fatto notare al ragazzo. Quest’ultimo da quel momento ha iniziato verso di lei atti persecutori e minacce.
La giovane si era recata dalla polizia postale lo scorso 13 novembre. Questo perché aveva ricevuto a casa un mazzo di fiori, da parte di una persona sconosciuta. Questo gesto in lei ha portato a grande agitazione.
Al punto tale che l’ha spinta anche a cambiare tutte le sue abitudini. Aveva anche deciso di rivolgersi ai servizi socio sanitari, per avere assistenza psicologica. Poco dopo sulla sua mail aziendale, ha anche ricevuto una strana lettera.
Dentro questa mail ha trovato una sua foto di Instagram ed ha anche scoperto che con il suo account avevano provato a fare alcuni acquisti online. L’avevano anche iscritta in alcuni siti vietati ai minori.
L’arresto del 31enne, alla vigilia di Capodonno
A fine novembre le mail iniziano a diventare più pesanti, perché le hanno scritto: “La tua vita è finita!” Oppure: “Pensati deceduta!” Il mittente di queste mail era estero, così da rendere più difficile il lavoro per gli agenti.
La svolta arriva alla fine di dicembre, precisamente il 28. Il ragazzo ha fatto arrivare a casa della giovane un anello di brillanti, acquistato a nome della vittima. Le forze dell’ordine a questo punto sono riusciti a risalire al 31enne.
Da qui hanno disposto per lui l’arresto, ma dalle indagini è emerso che aveva già altri precedenti penali per violenza e detenzione abusiva di armi. Dal controllo del suo telefono hanno scoperto tutto ciò che aveva fatto in questi mesi di persecuzione.