Omicidio di Giulia Tramontano, la sorella prima del processo per Alessandro Impagnatiello chiede giustizia
Omicidio di Giulia Tramontano, il disperato appello della sorella a pochi giorni dall'inizio del processo per Alessandro Impagnatiello
Tra circa di una settimana inizierà il processo per Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne accusato del delitto della sua fidanzata incinta Giulia Tramontano. Chiara, la sorella della ragazza, ha voluto pubblicare un disperato appello sui social.
La giovane, che in questi mesi ha sempre voluto ricordare la 29enne scomparsa, ma anche il piccolo Thiago che portava in grembo e che sarebbe dovuto nascere due mesi dopo. Nel suo appello sui social, ha scritto:
Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso di dolore e sconfitta che proviamo dinanzi alla lapide di mia sorella.
Giustizia per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più cinque a tavola.
Chiedo Giustizia per mio fratello, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote. Per i miei genitori, che oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa sulla un pezzo di marmo.
Ergastolo per l’essere umano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un’amica, una nipote ed una grande donna.
Il delitto di Giulia Tramontano
Il prossimo 18 gennaio Alessandro Impagnatiello dovrà andare davanti al giudice della Corte D’Assise di Milano. Risulta essere accusato del delitto della 29enne, con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e del vincolo della convivenza.
Giulia è deceduta lo scorso 27 maggio, nella sua abitazione di Senago. Il suo compagno, con il quale stava per fare un figlio, non voleva questa gravidanza. Infatti dalle indagini è emerso anche che ha cercato di avvelenarla, con il veleno per topi e dell’ammoniaca.
Quel giorno, una volta rientrata a casa dopo l’incontro con l’altra ragazza che lui frequentava, l’ha colpita alle spalle. Dall’autopsia è emerso che sono circa 37 i fendenti che le ha inferto. Successivamente ha cercato di bruciare il corpo, prima nella vasca da bagno e poi nel box auto.