Gaetano Menzo trovato morto a Enna: arrestato il figlio 22enne

Matteo, figlio 22enne di Gaetano Menzo, avrebbe raccontato di aver agito per difendersi dall'aggressione del padre: la Polizia indaga

Si chiamava Gaetano Menzo, l’uomo di 58 anni che è stato rinvenuto privo di vita nel primo pomeriggio dello scorso 23 gennaio, nella sua abitazione a Enna, in Sicilia. Fermato per il suo omicidio suo figlio, Matteo Menzo. Il 22enne ai poliziotti avrebbe raccontato di averlo colpito dopo che suo padre aveva cercato di colpirlo a sua volta con un coltellino. Le su dichiarazioni, però, non coinciderebbero con i rilievi effettuati sulla scena del crimine.

Omicidio Gaetano Menzo

Un macabro delitto è stato compiuto nel primo pomeriggio dello scorso martedì 23 gennaio in una casa situata in via Mola a Enna, in Sicilia.

La vittima si chiamava Gaetano Menzo, aveva 58 anni ed era un imprenditore edile molto noto in tutta la zona.

A trovarlo sul pavimento, ormai esanime e immerso nel suo stesso sangue, è stato uno dei suoi figli che ha subito allertato i soccorritori. Questi ultimi, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.

Pare che Menzo, impegnato in un cantiere poco distante da casa sua, avesse deciso di tornare nella sua abitazione per la pausa pranzo. Il figlio, che lavorava insieme a lui, sarebbe andato a controllare poiché non lo vedeva tornare.

Arrestato il figlio di Gaetano Menzo

Omicidio Gaetano Menzo

Fin dalle prime ore successive alla morte del 58enne, le forze dell’ordine si sono messe alla ricerca dell’altro suo figlio, Matteo Menzo, 22enne, che si era reso irreperibile e che era stato visto da diversi vicini nei pressi dell’abitazione proprio nelle ore del delitto.

In serata il giovane è stato rintracciato e fermato nei pressi del commissariato, dove sembrerebbe che si stesse dirigendo per costituirsi.

A condurre le indagini è il pm Salvatore Interlandi, al quale il 22enne avrebbe già confessato le sue responsabilità.

Omicidio Gaetano Menzo
Credit: La Vita in Diretta

Matteo Menzo avrebbe infatti ammesso di aver colpito il padre con diversi fendenti, ma ha anche dichiarato di aver agito per difendersi. Secondo lui è stato il padre il primo a tentare di colpirlo con un coltellino.

Le sue dichiarazioni, tuttavia, non troverebbero riscontro con i rilievi effettuati sul luogo del crimine. Pare infatti che il coltellino sopracitato sia stato rinvenuto in tasca alla vittima e che sulle mani dell’uomo siano stati rinvenuti dei tagli, presumibilmente inferti dal figlio mentre cercava di difendersi. Seguiranno aggiornamenti.