Il Bologna ha continuato a pagare lo stipendio di Sinisa Mihajlovic anche dopo l’esonero
Arianna Rapaccioni ha raccontato del bellissimo gesto che il Bologna ha fatto per suo marito Sinisa Mihajlovic
Quando Sinisa Mihajlovic ha scoperto di essere affetto dalla leucemia, era l’allenatore del Bologna. I risultati negativi della sua squadra avevano convinto la società ad esonerarlo e lui, come raccontato dalla moglie Arianna in un’intervista a Il Messaggero, ci era rimasto molto male. Contemporaneamente, però, la stessa società ha continuato a pagare lo stipendio del serbo anche successivamente. Un gesto che la donna ha apprezzato molto.
Nel dicembre del 2022 l’Italia intera del calcio ha detto addio al grande Sinisa Mihajlovic, ex calciatore e allenatore serbo, che si è arreso dopo alcuni anni di dura lotta contro la Leucemia che purtroppo lo ha colpito.
Quando ha scoperto di essere malato, il serbo era allenatore del Bologna. Una squadra ed una città a cui si sentiva molto legato, per le quali ha cercato di dare tutto fino alla fine, fino a quando ha potuto, anche mentre combatteva la sua lotta contro il male.
I risultati non esaltanti della squadra, però, ad un certo punto avevano portato i dirigenti a decidere per l’esonero dell’allenatore. Una decisione che, come racconta Arianna Rapaccioni oggi in una toccante intervista rilasciata a Il Messaggero, aveva provocato a Sinisa un grosso dispiacere.
La società, però, allo stesso tempo non hanno mai smesso di far sentire la propria vicinanza a Mihajlovic per quanto gli stesse accadendo. Con manifestazioni di affetto continue, ma anche con qualcosa di più concreto.
Il Bologna ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale.
Su Bologna e sulla squadra della città, Arianna ha detto:
Ci era entrata nel cuore ancora prima della malattia. E durante il percorso di sofferenza è diventato un amore viscerale: le settimane in ospedale, la sofferenza al campo di allenamento. Tutto condiviso con gente meravigliosa.