Lo sconvolgente racconto del marito di Alexandra Elena Mocanu: ecco cosa le ha fatto
Dopo il delitto, ha sbloccato il cellulare di Alexandra e ha mandato un messaggio alla sua datrice di lavoro
Dopo più di un anno, il marito di Alexandra Elena Mocanu ha raccontato i macabri momenti del delitto. La barista è stata trovata senza vita nella sua abitazione, avvolta in una coperta. A lanciare l’allarme era stato un parente del marito. Prima di darsi alla fuga lo aveva chiamato per dirgli che sarebbe sparito poiché era “ricercato”.
Avni Mecja ha poi preso il telefono e l’auto della moglie ed è fuggito. Dopo due giorni, il carpentiere 28enne si è consegnato alle autorità di sua spontanea volontà. L’autopsia ha rivelato che Alexandra Elena Mocanu è deceduta per “traumatismo cranio-encefalico dovuto ad almeno due colpi cagionati con arma contundente”. Tuttavia il marito si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora a distanza di più di un anno, Mecja ha deciso di raccontare i dettagli sconvolgenti del delitto della moglie.
Le parole del marito di Alexandra Elena Mocanu
Non ho capito più nulla, c’era come una nebbia. L’ho colpita due volte, poi mi sono seduto accanto a lei. L’ho coperta, perché mi dispiaceva e poi le ho messo due sacchi sulla testa perché la sentivo rantolare. Le ho messo anche un fil di ferro intorno al collo, ma non potevo stringere. Non volevo che soffrisse. Poi ho preso il suo cellulare, la mano era rimasta scoperta e con il suo dito l’ho sbloccato. Ho mandato un messaggio alla titolare del bar in cui lavorava, per dirle che sarebbe stata via qualche giorno. Ho preso i vestiti, le scarpe e me ne sono andato.
Alexandra ha perso la vita a causa di un trauma cranico, dovuto a dei colpi con un arma contundente. Quell’arma che poi è stata trovata dalle autorità sull’autostrada A22: un martello.
La loro relazione andava avanti dal 2020, anno in cui la 35enne lo aveva denunciato per maltrattamenti, ma poi aveva ritirato tutto. Tuttavia, erano stati presi provvedimenti nei confronti del carpentiere: arresti domiciliari e divieto di avvicinamento alla donna. Ma lei ha poi scelto di trasferirsi da lui, nonostante i precedenti episodi di maltrattamenti. L’uomo ha raccontato che un giorno, lei ha deciso di accompagnarlo in un viaggio e da quel momento non l’ha più lasciato. Tutto è cambiato quando Alexandra ha iniziato a lavorare e ad avere una propria indipendenza.
Avni Mecja si era convinto che Alexandra avesse un’altra relazione, così ha iniziato a spirala e pedinarla. Le cose sono poi degenerate fino al giorno del delitto.