Dalle liti in famiglia, agli psicologi agli abusi subiti da bambina: il racconto di Alessia Pifferi
Durante la perizia psichiatrica, Alessia Pifferi ha parlato della sua infanzia e, per la prima volta, degli abusi subiti
Durante la perizia psichiatrica effettuata su Alessia Pifferi dallo psicologo forense Elvezio Pirfo, la donna che ora rischia l’ergastolo per il reato di omicidio volontario e aggravato, ha fornito racconti delicati sulla sua infanzia. Primi anni di vita e di adolescenza caratterizzati dall’ambiente domestico insano, le violenze subite da un amico di famiglia e gli psicologi. Cosa ha raccontato la 38enne.
È iniziato il processo per Alessia Pifferi, la 38enne che nel luglio del 2022 lasciò morire di stenti sua figlia, la piccola Diana di soli 18 mesi, abbandonandola da sola in casa per sei giorni. Ieri è stata depositata la perizia psichiatrica superpartes richiesta dall’accusa, effettuata dallo psicologo forense Elvezio Pirfo nominato dalla stessa Corte. L’esame ha accertato che la 38enne ha agito mentre era capace di intendere e di volere, mettendo avanti i suoi desideri ai bisogni della figlia.
Durante la stessa perizia, la donna ha parlato di se stessa e dei problemi avuti fin dalla sua infanzia. Ha raccontato dell’ambiente familiare in cui è crescita, nel quale si è sempre sentita messa di lato: “Ero il pulvino nero di casa, mai un compleanno, mai un regalo“. Ma anche del problema del denaro che in casa c’è sempre stato, con suo padre e sua madre che litigavano sempre, talvolta arrivando anche a picchiarsi.
Del padre, ha poi detto che la morte arrivata nel 2009 l’ha segnata molto. Perché era molto legata a lui che da piccola era la “sua cocca”.
Alessia Pifferi: la morte dei nonni, la scuola e gli abusi
Un altro evento che l’ha scossa molto è stata la morte dei suoi nonni materni, ai quali racconta di essere stata molto legata, in particolare a sua nonna. A seguito della loro morte, la bambina Alessia iniziò a frequentare degli specialisti e ad essere seguita anche a scuola da un insegnante di sostegno.
Anche a scuola la Pifferi racconta di essersi sentita emarginata:
Non ho mai avuto amiche. Con le maestre andavo d’accordo e anche con i compagni, solo che anche lì venivo messa di lato. Formavano nei gruppi dove io ero tenuta fuori perché dicevano che ero sempre seria.
Quando aveva 20 anni Alessia si è poi sposata, con un uomo molto più grande di lei, con il quale è restata per 12 anni. Un matrimonio che, come racconta la 38enne, è finito dopo che lei aveva perso un bambino. Evento che l’aveva traumatizzata molto e del quale dava la colpa proprio a lui.
Un altro momento difficile la Pifferi lo ha vissuto quando aveva 10 anni e subì degli abusi da parte di un conoscente di suo padre, salito anche lui a Milano dalla Sicilia in quel periodo. La 38enne ha parlato per la prima volta di tutto questo:
Abitava nella mia via, quando portavo a casa sua delle cose che mia mamma cucinava lui se ne approfittava e abusava di me. Metteva le mani nelle parti intime, a volte mi obbligava a fare delle cose. Io non ho mai detto niente a nessuno per vergogna, perché avevo paura anche a parlarne. Mi disse di non dire niente, mi faceva stare male, avevo schifo.