Elvira Mangini è morta durante un’immersione nel lago di Como: aveva 66 anni
Elvira Mangini è deceduta il pomeriggio dello stesso giorno, tra le mura della struttura sanitaria
La vicenda di Elvira Mangini ha scosso il web, la 66enne milanese è deceduta lo scorso 2 marzo dopo un’immersione nel lago di Como. Era un’ex veterinaria molto conosciuta e quel giorno aveva deciso di immergersi da sola, come aveva sempre fatto. Tuttavia, le cose non sono andate come previsto e quell’esperienza si è trasformata in una tragedia.
Elvira Mangini ha avuto dei problemi durante la risalita, si è inabissata fino a 70 metri di profondità. Era una sub esperta, infatti grazie alla sua tempestiva reazione, è riuscita ad azionare il palloncino e a raggiungere la riva. Purtroppo, le sue condizioni sono apparse subito gravi e in poco tempo è sopraggiunto il decesso.
Non era la prima volta che la donna di 66 anni esplorava le acque del lago di Como. Quella tragica mattina dello scorso 2 marzo, era da sola. Arrivata a 45 metri di profondità, si era preparata alla risalita. Purtroppo qualcosa è andato storto. L’ipotesi dei medici, non ancora confermata, è che sia stata colpita da un’embolia. È arrivata a 70 metri di profondità e nonostante la difficoltà nel risalire, da sola, la donna è riuscita a raggiungere la riva. I soccorritori sono arrivati sul posto dopo l’allarme e hanno trasportato Elvira in ospedale in codice rosso.
Elvira Mangini è deceduta nel pomeriggio dello stesso giorno
Durante il tragitto fino al Manzoni di Lecco, gli operatori sanitari hanno cercato invano di stabilizzarla. Mangini ha raggiunto la struttura sanitaria intorno alle 11:30 del mattino, ma nel pomeriggio il suo cuore si è fermato per sempre e i medici sono stati costretti a dichiarare il decesso.
Le forze dell’ordine hanno aperto un fascicolo d’indagine e stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Non è ancora chiaro se il pm di turno abbia disposto l’autopsia sul corpo senza vita della donna. I risultati dell’esame potrebbero essere fondamentali per stabilire l’esatta causa del decesso e confermare l’ipotesi di un’embolia.
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