Cosa sappiamo dell’omicidio della piccola Danka: emergono solo ora dettagli agghiaccianti
Gli inquirenti continuano a indagare sull'omicidio della piccola Danka I., la bimba di soli 2 anni scomparsa nel nulla e poi ritrovata senza vita in Serbia
Il mondo è ancora sconvolto per la notizia di una piccola bimba che non c’è più. Quando sono stati lanciati gli appelli per ritrovarla, perché era scomparsa nel nulla, tutti hanno sperato che la sua fosse una storia a lieto fine. Non è stato così. Cosa si sa oggi dell’omicidio di Danka I., la bambina di soli 2 anni trovata senza vita in Serbia? Qualcosa deve essere emerso dalle indagini in corso, per dare giustizia a questo piccolo angelo.
Martedì 26 marzo Danka sembrava svanita nel nulla. La famiglia ha subito denunciato il fatto alle autorità e lo stesso presidente serbo Aleksandar Vucic si è interessato, diramando l’appello e permettendo alla notizia di fare il giro del mondo.
La piccola si trovava insieme alla madre. Un attimo di disattenzione della donna e Danka era svanita nel nulla. Ha iniziato a chiamarla in preda al panico, ma non ha mai più ricevuto risposta dalla figlia di soli 2 anni.
La famiglia di Danka ha subito iniziato a cercarla. Il padre della bimba è subito arrivato sul posto per dare una mano alla madre a cercare la bambina, anche lui senza fortuna, però. Di Danka nessuna traccia.
L’uomo, però, nel cercare qualcuno che potesse aver visto la figlia, fermò quel giorno un’auto, sulla quale viaggiavano due uomini. Loro hanno negato di aver visto una bambina da sola, ma alla fine sono stati arrestati. Ecco cosa le hanno fatto.
Omicidio di Danka I.: perché i due uomini a bordo della Fiat Panda sono stati arrestati?
Secondo quanto ricostruito nelle ultime ore dal quotidiano serbo Večernje novosti, le forze dell’ordine hanno fatto scattare le manette ai polsi di due uomini. Erano presenti quando Danka è sparita: si erano fermati nei paraggi con la loro Fiat Panda. Secondo quanto emerso, quando sono ripartiti hanno investito la bimba, che avrebbe dovuto fare 2 anni il prossimo 6 maggio. Il passeggero sarebbe sceso per prendere la bambina e metterla nel bagagliaio.
Il padre li avrebbe fermati poco dopo, ma i due avrebbero mentito: mentre la piccola era nel bagagliaio e, forse, si poteva ancora salvare. Intorno alle ore 14:00 di quello stesso giorno, i due indagati avrebbero scaricato il suo corpicino in una discarica, per poi ritornare al lavoro come se nulla fosse. Uno di loro, a quanto pare, si è anche unito alle ricerche della bimba, consapevole del fatto che per lei non c’era più niente da fare.