La nuova naufraga dell’Isola dei Famosi si racconta a Verissimo: “Non volevo più vivere e ho tentato…”
Durante l'intervista, Luce Caponegro ha raccontato un periodo particolarmente difficile della sua vita, i problemi dopo aver raggiunto la maggiore età.
Durante l’ultimo appuntamento di Verissimo andato in onda sabato 6 aprile, Silvia Toffanin ha accolto in studio Luce Caponegro, meglio conosciuta come Selen, famosa pornostar degli anni ’90 che ha successivamente intrapreso la carriera di imprenditrice nel settore estetico.
Luce sarà uno dei partecipanti de L’Isola dei Famosi 2024. Selen dimostra grande sicurezza in se stessa, e per questo in trasmissione afferma di sentirsi se stessa, adesso “più che mai,” come ha spiegato a Silvia Toffanin.
Ho attraversato un percorso di crescita. La mia vita è stata intensa e piena di difficoltà, ma ho imparato molto. Sono nata come Luce, ho vissuto come Selen e ora sono tornata ad essere Luce.
Durante l’intervista, Luce Caponegro ha raccontato un periodo particolarmente difficile della sua vita, quando, poco dopo aver raggiunto la maggiore età, fuggì di casa, divisa tra l’affetto per la famiglia, l’amore per il fidanzato e un desiderio profondo di scoperta.
In quel momento era nella condizione di precarietà e indecisione di quella giovane età. Quella situazione la portò a sfidare le norme sociali per andare in cerca di libertà. L’imprenditrice racconta di quel periodo che, a un certo, il suo cervello “ha improvvisamente smesso di funzionare”, come se avesse avuto un blackout.
Avevo appena compiuto 18 anni e ho tentato il suicidio, lanciandomi sotto un camion. Sono stata salvata per un soffio. Il mio ragazzo mi teneva stretta, ma non sapeva come aiutarmi. Ogni volta che passava una macchina, provavo il desiderio di gettarmi sotto. Sono stata ricoverata e, lentamente, ho ritrovato la volontà di vivere. Il contatto con la natura è stato fondamentale per il mio recupero.
Parlando del rapporto con i suoi genitori, Luce Caponegro ha rivelato di non aver avuto sempre un rapporto percepito come sano. Sin da giovane si è sempre sentita una persona libera e in famiglia, racconta, si sentiva “intrappolata”. I genitori sembravano aver già tracciato un percorso per lei, immaginando “una vita tradizionale”. Quella in famiglia è risultata un’esperienza più negativa e soffocante che di autentico sostegno.
Mi sentivo soffocare in quella casa e sono scappata per la prima volta a 16 anni con il mio fidanzato, che in seguito è diventato mio marito. […] Sono stata tradita troppe volte. Ho chiuso le porte all’amore come mezzo di protezione per me stessa.