La terra torna a tremare: lo sciame sismico non si ferma, paura tra la popolazione
nuova sciame sismico ai Campi Flegrei: sale a 17 il numero delle scosse avvertite dalla popolazione tra la notte e l'alba
Alle 12:09 di oggi 18 aprile la terra ha tremato nei Campli Flegrei con una scossa di terremoto di magnitudo non ancora comunicata. Sale a 17 il numero delle scosse avvertite dalla popolazione tra la notte e questa mattina.
La scossa è stata percepita nitidamente dagli abitanti di Agnano, in provincia di Napoli e dai residenti del quartiere limitrofo Pozzuoli. L’INGV, istituto nazionale di vulcanologia e osservazione dei terremoti, ha comunicato che la scossa sismica è stata registrata dalla strumentazione posizionata nelle stazioni dell’Osservatorio Vesuviano nei Campi Flegrei. Un densa attività sismica, ma di lieve entità, va avanti dalla notte.
Lo sciame sismico sta interessando l’area già da diversi giorni. Di domenica scorsa la scossa di magnitudo 3,7 avvertita dalla popolazione. La terra ha tremato in diversi quartieri del napoletano come Vomero, Chiaia e Fuorigrotta, Pianura, Soccavo. Non si registrano danni a strutture o persone. Le autorità competenti comunque raccomandano prudenza e assicurano che la situazione è sotto controllo e che l’INGV monitora costantemente la situazione geologica su tutto il territorio italiano.
Il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni ha dichiarato che l’attività sismiche di queste ore ha destato un po’ di preoccupazione, ma l’amministrazione è al servizio dei cittadini e si sta impegnando a divulgare informazioni concrete, a mettere in pratica esercitazioni e a mantenere il dialogo aperto con le istituzioni.
“Le attività programmate che hanno portato all’adozione del decreto legge Campi Flegrei vanno avanti in modo sinergico tra governo, protezione civile ed enti locali, a breve ci saranno anche le esercitazioni per la mitigazione del rischio”.
L’Italia è situata in una regione sismica significativa a causa della sua posizione lungo il margine della placca tettonica africana e la placca eurasiatica. Questa posizione rende il paese soggetto a frequenti terremoti di varia intensità. Le zone più soggette ai terremoti sono principalmente quelle lungo la catena appenninica, dove le faglie geologiche causano movimenti tettonici che possono generare scosse sismiche. Alcune delle regioni più a rischio includono la Sicilia, la Calabria, l’Abruzzo e l’Emilia Romagna.
Resta alto il livello di attenzione da parte di tutti gli organi competenti.