“Ebbi un picco altissimo a cui seguì lo strapiombo…” Il super campione racconta la sua nuova vita dopo il successo
L'ex campione de L'Eredità si lascia andare a inedite dichiarazioni sulla sua vita e sul rapporto con Fabrizio Frizzi
Andrea Saccone l’ultimo grande campione de “L’Eredità” condotta da Fabrizio Frizzi si è reso protagonista di inedite dichiarazioni sulla sua vita privata e sull’esperienza al game show. In occasione di un’intervista, l’ex concorrente del programma televisivo in onda su Rai 1 ha raccontato la sua depressione dopo la fama e ha ricordato il legame speciale con il celebre conduttore. Scopriamo insieme tutti i dettagli!
Senza alcuna ombra di dubbio, tutti ricordano Andrea Saccone per essere stato l’ultimo grande campione de L’Eredità condotta da Fabrizio Frizzi. Con un montepremi accumulato di oltre 48.000 euro il concorrente rimarrà sempre un bellissimo ricordo per i telespettatori italiani.
Il congedo di Andrea Saccone avvenne pochi giorni prima del decesso di Fabrizio Frizzi. Alla luce di questo, così come ha raccontato il diretto interessato, numerose sono le domande che deve affrontare sul conduttore ormai scomparso:
Mi ritrovavo spesso a rispondere a domande su di lui, ma non volevo sfruttare la sua morte. Ero un patito di televisione, ma per tutti ero inevitabilmente legato alla figura di Frizzi. Mi invitarono ovunque per ricordarlo e parlare di lui.
In occasione di una recente intervista, l’ex campione ha rivelato alcuni dettagli in merito alla sua vita privata e, successivamente, ha ricordato la sua partecipazione a L’Eredità:
Uscii dal liceo con 100, ma dopo la maturità non sapevo minimamente cosa fare. Vuoi o non vuoi, la fama ti cambia. Ero un cretino, non avevo la testa e non mi sapevo regolare. Tentai il test per entrare al Politecnico di Milano e lo passai, però durai un mese. Non avevo voglia di fare niente, è brutto da dire, lo so. Tornai a casa e provai con Scienze della Comunicazione a Perugia. Pure in questo caso smisi anzitempo. Morale della favola: rimasi fermo un anno e, dopo dodici mesi passati a non fare niente, scelsi il corso triennale di Matematica a Firenze.
Raggiunto dai microfoni di “TV blog”, l’ex concorrente ha raccontato come è cambiata la sua vita dopo l’esperienza vissuta al game show in cui ha ottenuto molto successo. Dopo la vittoria, Andrea si è reso anche protagonista del coming out:
Mi ero montato la testa, me la tiravo da morire. Se incontrassi l’Andrea 18enne lo prenderei a sberle. Sono andato a sbattere contro una realtà allucinante. Ebbi un picco altissimo, a cui seguì lo strapiombo e la depressione. Ti ritrovi da solo, senza sapere cosa fare del tuo futuro, mentre i tuoi coetanei, al contrario, lo sanno benissimo.
Dopo la notorietà, Andrea Sacconi ha vissuto la depressione e numerosi dubbi in merito al proprio futuro. Si è trattato di un periodo trascorso in solitudine e in cui ha scelto di non vedere più una puntata del game show perché:
Mi faceva un effetto strano. Ero stato campione con determinate regole e con un altro conduttore. Non la sentivo più mia.
L’ex campione ha parlato anche in merito al suo montepremi di oltre 48.000 euro. Il ragazzo ha specificato che, all’epoca, gli consigliarono di prendere i gettoni d’oro anziché l’assegno già cambiato. Adesso possiede un tesoro di cui un giorno potrà usufruire, se qualora ne avrà bisogno:
Ho avuto fortuna perché venni ben consigliato. Mi spiegarono infatti che avrei potuto prendere i gettoni d’oro, o l’assegno già cambiato. Mi convinsero a scegliere la prima strada. Adesso dove si trova il montepremi? È in banca e io non l’ho mai visto materialmente. Quando arrivarono i gettoni io ero a Milano per l’università. Ci pensò mia madre a metterli in cassaforte. So che posso campare tranquillo, perché se un giorno avrò bisogno potrò usufruire di quel tesoretto.
Infine, Saccone ha ricordato Fabrizio Frizzi con cui aveva un legame speciale. Tutti telespettatori ricordano l’ultimo abbraccio tra il concorrente e il conduttore, un gesto che difficilmente il mondo della televisione italiana dimenticherà. Queste sono state le sue parole:
So che ogni 26 marzo il mio profilo Instagram verrà invaso di segnalazioni. Mi va bene, ma non è il mio chiodo fisso. Preferisco celebrare quello che feci io. È ovvio che si ricordi la sua figura, la sua triste e prematura fine, ma mi sono ritrovato spesso a dover rispondere esclusivamente a domande su Frizzi; le signore mi fermavano per strada per parlare di lui. Farlo di continuo mi ha dato la sensazione di sfruttare un morto. È stato difficile gestire quella fase.