“Cosa siamo stati costretti a fare” Dramma di Varese, la mamma di Lavinia rompe il silenzio e rivela un inedito retroscena: parole da brividi
Le dichiarazioni sconcertanti della madre di Lavinia Limido: perseguitati per due anni con atti vandalici prima della tragedia
Fabio Ambrosetti, legale della famiglia Limido, ha rilasciato delle dichiarazioni sconcertanti riguardo al tormento subito dai suoi assistiti da parte di Manfrinati, che avrebbe dovuto essere arrestato già un anno fa, come richiesto dalla Procura di Varese. Gomme tagliate, minacce di morte, insulti e denunce sono solo alcune delle azioni che la famiglia Limido ha dovuto subire per almeno due anni.
Marta Criscuolo, madre di Lavinia Limido, ha oggi con il cuore spezzato per la perdita del marito Fabio. Ha rilasciato dichiarazioni sconcertanti: Manfrinati ha tormentato la famiglia per troppo tempo. La mamma vedova ha dichiarato che la figlia è fuggita per la necessità di mettere al sicuro suo figlio: è stata costretta ad agire in incognito per non essere rintracciata dal marito. La famiglia ha dovuto nascondere Lavinia fuori provincia, mentre suo marito è intervenuto per difenderla, come ha sempre fatto con tutta la famiglia.
Dall’altra parte, Fabrizio Busignani, difensore di Manfrinati, parla di un procedimento pendente a carico di Lavinia per sottrazione di minore, ma anche di un’altra Ctu che definisce Manfrinati un buon padre. L’avvocato sostiene che non sono stati rispettati gli incontri pattuiti per permettere al padre di vedere il figlio, secondo le decisioni prese dal tribunale.
L’udienza per stalking di Manfrinati si sarebbe dovuta svolgere il 5 giugno. La famiglia Limido ha presentato numerose denunce contro di lui, compresa una a Busto Arsizio per la quale il procuratore ha chiesto l’archiviazione. Marta Criscuolo rivela che l’uomo ha danneggiato le auto della famiglia, ha sfondato il lunotto e ha addirittura danneggiato il cancello di casa.
“Mia figlia ha salvato la vita sua e di suo figlio quando è scappata il 2 luglio. L’abbiamo dovuta nascondere fuori provincia, portava la parrucca. Mio marito è intervenuto per difenderla”.
La madre di Lavinia sostiene che Manfrinati tormentava la famiglia da almeno un anno. Permettendosi anche di insultare e schernire la donna dopo aver fatto del male a sua figlia e aver ucciso il marito di 71 anni. Questa vicenda drammatica evidenzia un presunto mal funzionamento generale del sistema giudiziario che ha permesso a un individuo di agire indisturbato per così lungo tempo.