Neonata trovata morta tra gli scogli: la mamma è stata rintracciata, ma emerge una durissima verità su di lei
Rintracciata la madre della neonata trovata morta tra gli scogli a Villa San Giovanni: ha solo 13 anni ed è stata ricoverata per una setticemia dopo il parto.
Una storia triste di degrado e di ingiustizia quella che ha come protagonista la neonata trovata morta tra gli scogli di Villa San Giovanni nei pressi degli imbarcaderi per la Sicilia. La piccola era stata rinvenuta dentro uno zaino con ancora il cordone ombelicale attaccato al suo corpicino.
Gli inquirenti hanno rintracciato la madre: una bambina di 13 anni. Vista la giovanissima età la vicenda è circondata dal silenzio sulle generalità della ragazzina. Le forze dell’ordine hanno trovato la neo mamma in gravi condizioni di salute per una setticemia in corso. Ricoverata in ospedale i medici hanno confermato la recente gravidanza e l’infezione dovuta alle circostanze poco chiare del parto.
I carabinieri e gli agenti della squadra mobile con il mandato della Procura dei minori stanno svolgendo le indagini. Le condizioni familiari di provenienza della ragazzina sono molto degradate e la storia dietro la vicenda sarà sconvolgente da raccontare. Non si conosce ancora la dinamica dei momenti successivi al parto: se la piccola è nata morta o se il decesso è sopraggiunto per mano di terzi. Al vaglio numerose ipotesi e martedì 28 maggio, giornata in cui si svolgerà l’autopsia sul corpicino della neonata, saranno rivelati chiarimenti chiave sui fatti.
La ragazza è ancora ricoverata per la setticemia che avrebbe potuto costarle la vista se non fosse stata individuata prontamente dalle forze dell’ordine. Sarà ascoltata dalla procura in sede riservata, con formula protetta, non appena le sue condizioni di salute si saranno stabilizzate.
La neonata è stata battezzata con il nome di Viola per permetterne un’adeguata sepoltura. Una vita innocente spezzata prima ancora di riuscire a vedere la luce. Le vittime della storia sono comunque due perché la madre è una bambina che dovrebbe essere protetta e tutelata dai genitori, non mandata a partorire in circostanze rischiose e per nulla igieniche, mettendo a repentaglio la propria vita e quella della figlia. Questa non è soltanto una storia di degrado e ingiustizia sociale ma di profondo dolore e deve farci riflettere sulle condizioni di povertà economica e personale in cui versano, purtroppo, tantissimi individui.
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