“Tutti hanno fatto foto e video, ma nessuno li ha salvati” la rabbia della mamma di Patrizia: aperta l’inchiesta per omicidio colposo
Le indagini sulla tragedia del Natisone restano alla fase indiziaria, quindi iniziale, e ci vorrà tempo per ricostruire il quadro completo.
La tragedia avvenuta sul fiume Natisone, con il decesso di tre giovani trascinati via dalla piena, è adesso a una fase successiva: è stata aperta un’indagine per omicidio colposo contro ignoti. A dirlo è il Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, durante una conferenza stampa in cui si è parlato delle ragazze Patrizia e Bianca, entrambe decedute nel fiume in piena, e di Cristian, il terzo giovane, ancora disperso.
Il magistrato ha detto in conferenza stampa che Patrizia ha fatto quattro chiamate al numero di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta. “La prima chiamata è stata registrata alle 13:29, seguita dalle altre nei minuti successivi”. Tutto sembra essere accaduto in approssimativamente mezz’ora. Una situazione che sembrava tranquilla e che è stata rapidamente sconvolta dalla violenta piena del Natisone. “Abbiamo avviato un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: è necessario individuare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”, ha dichiarato Lia ai giornalisti.
In conferenza si è parlato della necessità di eseguire tutte le verifiche necessarie per capire se i soccorsi sono stati tempestivi. “Al momento, non ci sono elementi specifici che indicano una mancanza in tal senso”, dice il Procuratore.
Oggi si è aperta la camera ardente per Bianca Doros e Patrizia Cormos presso la Casa Funeraria Mansutti al cimitero urbano di San Vito a Udine. Le due ragazze, di origini romene, erano vestite come due spose, secondo la tradizione del loro paese.
Anche la mamma di Patrizia ha deciso di rompere il silenzio e si è lasciata andare ad un duro sfogo durante un’intervista:
Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video.
Il comune e i soccorritori stanno collaborando con le autorità. Sulla triste fine delle ragazze ci sono già i primi risultati della perizia del medico legale. Infatti, al momento, si sa che gli esami esterni effettuati sui corpi “indicano con ragionevole certezza che la causa del decesso è stata l’asfissia da annegamento e vari traumatismi”. È stato deciso di eseguire solamente l’ispezione cadaverica esterna, per poter dare le salme alle famiglie e permettere la celebrazione dei funerali.
Sempre il Procuratore Lia ha chiarito che “i genitori non hanno avanzato richieste specifiche finora”. Inoltre, c’è la richiesta di una relazione urgente sul caso, sollecitata dal ministro Musumeci. Il fatto però ha sorpreso lo stesso Lia dato che, come afferma, l’ha “appresa dai giornali” senza avere ancora contatti con la prefettura. Le indagini restano comunque alla fase indiziaria, quindi iniziale. Ci vorrà tempo per ricostruire il quadro completo della vicenda e dell’operazione di soccorso per i giovani.