Natisone, cosa hanno trovato gli inquirenti telefono di Patrizia. L’analisi dello smartphone spiega la tragedia
La procura ha richiesto di effettuare una copia del cellulare di Patrizia Cormos, prima che l'usura o il deperimento ne causi l'inutilità forense
In corso l’accertamento tecnico del cellulare di Patrizia Cormos, travolta dalla piena del fiume Natisone insieme ai suoi amici Cristian Molnar e Bianca Doros. Le attività di analisi sono iniziate questa mattina nel laboratorio di informatica del tribunale di Udine, dove i periti stanno eseguendo la copia forense del telefonino della vittima.
Gaetano Laghi è il legale che assiste le famiglie Molnar e Doros. Insieme ai consulenti della pubblica accusa e di parte, sono presenti anche la madre di Patrizia, la sorella di Bianca e il fratello di Cristian, parti attive nelle indagini. Il cellulare di Patrizia era incastrato tra le rocce vicino all’argine del fiume. I soccorritori lo hanno recuperato grazie al dispositivo life seeker, che ha permesso il riconoscimento delle celle cui era collegato.
Il telefono di Patrizia è l’unico elemento ritrovato dagli inquirenti. Potrebbe fornire importanti dettagli sulle quattro chiamate fatte al Numero Unico per le Emergenze 112 il giorno della tragedia. L’accertamento è necessario per evitare il deperimento del telefono e garantire la sua ammissibilità in caso di processo.
La Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo, ma al momento non ci sono indagati. Le famiglie dei tre ragazzi scomparsi hanno nominato i loro periti per seguire l’accertamento del telefono di Patrizia.
Nel frattempo, le ricerche di Cristian Molnar continuano tra Orsaria e Manzano, con oltre quaranta uomini impegnati nelle operazioni di ricerca. Dopo ventun giorni, si terrà un vertice in Prefettura, a Udine, per decidere se e come procedere per trovare il ragazzo ancora disperso.
Le autorità sperano che il trasferimento telematico del contenuto del cellulare di Patrizia permetta una ricostruzione dettagliata degli eventi precedenti la tragedia. Si cercano nello specifico le comunicazioni con il 112, che potrebbero fornire importanti elementi per l’inchiesta in corso.
Il sindaco di Premariacco Michele De Sabata rende noto che:
“sono tutti qui, sub, pompieri, speleo, protezione civile, croce rossa, volontari di Premariacco per i pasti, elicottero, mezzi vari, gruppi cinofili, carabinieri, polizia e finanza. Le ricerche continuano sopra e sotto l’acqua”.
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