Dalla finzione del cinema alla triste realtà: la diva del grande schermo si è ritrovata a combattere davvero contro l’Alzheimer
Il dramma di Gena Rowlands raccontato dal figlio regista Nick Cassavetes, a 20 anni dall'uscita nelle sale de "Le pagine della nostra vita"
La finzione, il cinema, che diventano una triste realtà. È quanto sta succedendo purtroppo alla diva di Hollywood Gena Rowlands. L’attrice, che nel 2004 interpretò il ruolo di una donna malata di Alzheimer nel film diretto da suo figlio e intitolato “Le pagine della nostra vita”, oggi si trova coinvolta realmente a lottare con questa terribile malattia. A parlarne è stato proprio il regista Nick Cassavetes, in un’intervista rilasciata a Entertainment Weekly.
Sono trascorsi 20 anni da quando nelle sale cinematografiche usciva una delle pellicole di genere dramma romantico più amate dagli spettatori, “Le pagine della nostra vita”, diretta dal regista Nick Cassavetes e tratta dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks del 1996.
Gena Rowlands, amatissima attrice con una carriera decennale di grande successo e madre dello stesso regista, in quel film vestiva i panni di Allie, la protagonista, da anziana. Interpretare quel ruolo, come raccontato lei stessa in passato, non fu affatto semplice. Perché si trattava di una donna che lottava contro il morbo di Alzheimer, la stessa malattia che colpì sua mamma anni prima.
Oggi Nick Cassavetes è tornato a parlare di quel suo progetto e di come fu difficile anche per lui prendere in considerazione sua mamma per quel ruolo. Il regista e sceneggiatore ha inoltre rivelato che quella che nel film era solo una finzione, seppur dolorosa, da qualche anno si è trasformata in realtà. Sua mamma, infatti, combatte davvero con il morbo da circa 5 anni.
Nella lunga e toccante intervista rilasciata all’emittente Entertainment Weekly, Cassavetes ha detto:
È così assurdo. Lo abbiamo vissuto, lei lo ha recitato e ora è qualcosa che è toccato anche noi. All’epoca chiesi a mia madre di interpretare la vecchia Allie e abbiamo passato molto tempo a parlare dell’Alzheimer. Fin dall’inizio abbiamo voluto essere quanto più chiari possibile nell’affrontarlo e raccontarlo e ora, negli ultimi cinque anni, ha avuto l’Alzheimer.