Il vicino di casa lo critica per i comportamenti di sua figlia, accusandolo di non essere un buon padre. La vicenda finisce in tragedia

Insulta sua figlia e lui lo colpisce a colpi di forbici: Antonio Raciti, 41enne di Mescali (Catania), non ce l'ha fatta

Un terribile delitto si è consumato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 26 giugno, tra le strade di Mescali, piccolo comune in provincia di Messina. Antonio Raciti, un uomo di 40 anni, è stato ucciso dal suo vicino di casa dopo che lo stesso, stando a quanto è emerso fino ad ora, avrebbe rivolto frasi offensive riguardo la figlia e le sue frequentazioni. Trasportato in ospedale dopo l’aggressione, il 40enne si è spento poco dopo per le gravi ferite.

Antonio Raciti ucciso dal vicino di casa Giampiero Blanco

la piccola comunità di Mescali, comune di circa 15mila abitanti situato in Sicilia, in provincia di Catania, è sotto shock per un brutale omicidio che si è consumato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 26 giugno. Protagonisti di questa vicenda due uomini del posto di 40 e 48 anni, con il più grande dei due che ha aggredito a colpi di forbici l’altro al culmine di una lite per strada.

Antonio Raciti ucciso dal vicino di casa Giampiero Blanco

Un primo diverbio tra i due, a quanto pare, c’era stato già il giorno prima. Con Antonio Raciti che avrebbe rivolto al vicino, il 48enne Giampiero Blanco, commenti poco felici su sua figlia e sulle frequentazioni che la 22enne studentessa fuori sede secondo lui intratteneva. Due giorni fa si era concluso tutto con un litigio, ma i due sarebbero di nuovo entrati in contatto all’ora di pranzo di ieri, con la situazione che questa volta è degenerata.

Antonio Raciti ucciso dal vicino di casa Giampiero Blanco
Giampiero Blanco, accusato dell’omicidio di Antonio Raciti.

Blanco avrebbe estratto un paio di forbici che teneva in un marsupio e si sarebbe scagliato sul suo interlocutore con un’ira incontrollabile. Diversi i fendenti inferti, al collo e al torace, che hanno provocato al 40enne gravissime ferite e copiose perdite di sangue.

Soccorso dal personale medico contattato da alcuni presenti, Raciti è stato trasportato d’urgenza all’ospedale della vicina Giarre, dove però si è spento poco dopo. Fatale, da quanto emerge, in particolare una ferita che avrebbe reciso l’arteria carotidea.

Le forze dell’ordine hanno subito individuato l’aggressore, che nel frattempo era tornato a casa sua. Lo hanno trovato con ancora gli abiti sporchi di sangue addosso e l’uomo non avrebbe opposto alcuna resistenza. Avrebbe inoltre consegnato le forbici utilizzate nel delitto. L’accusa per il 48enne è di omicidio volontario. La salma di Raciti, nel frattempo, è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Catania dove verrà sottoposta ad autopsia.