Il calcio italiano è a lutto: il grande campione, ricordato per un motivo molto bizzarro, se ne è andato all’improvviso

Il calcio italiano è in lutto per la morte di Comunardo Niccolai: l'ex difensore di Cagliari e Nazionale aveva 77 anni

Comunardo Niccolai, ex difensore e allenatore di calcio italiano, si è spento in queste ore all’età di 77 anni. Fatale, per l’ex campione del Cagliari e della nazionale azzurra, un malore che lo avrebbe colpito mentre era ricoverato all’ospedale di Pistoia. Viene ricordato per le sue grandi doti di stopper, ma anche per la sua particolare e sfortunata propensione a realizzare autogol.

Morto Comunardo Niccolai
Niccolai e Albertosi dopo l’autorete siglata dal difensore in Juve – Cagliari nel 1970.

Nato a Uzzano nel dicembre del 1946, Comunardo Niccolai iniziò a giocare a calcio nelle giovanili del Montecatini. L’approdo tra i professionisti arrivò poi nella stagione 1963-1964, quando si trasferì in Sardegna per indossare la maglia della Torres. L’estate successiva venne acquistato dal Cagliari, con il quale iniziò una lunga e vincente storia durata fino al 1976, salvo una breve parentesi negli Stati Uniti con i Chicago Mustangs.

Morto Comunardo Niccolai

Con la maglia rossoblu divenne una vera e propria bandiera e fu tra i protagonisti dello storico scudetto vinto nella stagione 1969-1970. Le prestazioni di quella stagione convinsero l’allora commissario tecnico della nazionale italiana Valcareggi, a convocare Niccolai per i mondiali in Messico ed a schierarlo addirittura titolare nella gara d’esordio. Quel torneo vide l’Italia sconfitta in finale, ma il difensore tornò a casa con 3 prestigiose presenze con la maglia azzurra.

Morto Comunardo Niccolai

Concluse la sua carriera con il Prato nel 1978 e, sebbene fosse stato un grande difensore, venne ricordato soprattutto per la sua ricorrente e sfortunata propensione all’autogol. Ne collezionò 6 in serie A, alcuni dei quali davvero rocamboleschi e decisivi, tanto che viene ancora oggi considerato come il più grande “autogoleador” italiano, nonostante sia stato poi superato nei numeri da Ferri e Baresi, che ne collezionarono 8.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo non ha mai abbandonato il mondo del calcio. È infatti stato allenatore delle giovanili e della squadra femminile della nazionale, per poi fare, sempre per gli azzurri, l’osservatore.

Niccolai è morto nelle scorse ore all’ospedale di Pistoia, dove era stato ricoverato per un malore improvviso. Un malore ne ha anche causato il decesso. Innumerevoli i messaggi di cordoglio già apparsi sul web per ricordare il grande campione.