Sono finite le speranze per Gianfranco Bonzi, era scomparso il 23 marzo: cosa sta succedendo
Erano passati oltre 4 mesi da quando non si sono avute più notizie dell'uomo. È arrivata la svolta col ritrovamento del corpo.
Purtroppo, c’è stata una svolta negativa nella ricerca di un uomo che da diversi mesi era scomparso dal Capoluogo lombardo e di cui non si avevano assolutamente notizie o tracce di alcun tipo. Recentemente era stato ritrovato un cadavere e gli accertamenti sul corpo hanno portato all’identificazione proprio del 59enne che era scomparso questa primavera.
Il corpo rinvenuto alcuni giorni fa nel fiume Adda, dunque, è stato identificato come quello di Gianfranco Bonzi, il custode scomparso da Milano il 23 marzo scorso. Sono passati oltre 4 mesi da quando non si sono avute più notizie dell’uomo e, finalmente, è arrivata la svolta nella ricerca dell’uomo.
Il drammatico riconoscimento è stato fatto dal figlio Luca. “Provo un misto di serenità e dolore! Riposa in pace papà, non importa cosa hai fatto,” ha scritto sul suo profilo social. “Ti ameremo per sempre. Non soffrire più e ti prego veglia di me ora più che mai”. Questa è stata la reazione immediatamente successiva al ritrovamento e, dunque, al riconoscimento del corpo del padre.
Prima della scomparsa, Bonzi aveva confidato a un gruppo Facebook la sua intenzione di togliersi la vita dopo una cocente delusione amorosa. Purtroppo, la confessione avvenuta sui social si è concretizzata, anche se saranno le autorità a stabilire l’esatta dinamica del decesso dell’uomo.
La Procura sta ora indagando per istigazione al suicidio, sospettando che l’uomo, 59 anni, sia stato vittima di una truffa amorosa sui social media. Potrebbe essersi trattato di un’azione perpetrata da un falso profilo che si spacciava per la cantante britannica Dua Lipa. “Forse si è vergognato quando ha scoperto la verità” ha detto il fratello di Gianfranco durante una trasmissione di Chi l’ha visto.
Bonzi era scomparso da Milano e il mistero era stato inspiegabile per molti, compresa la famiglia che non poteva comprendere il gesto di allontanamento dalla famiglia. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’ultima volta che era stato visto, l’uomo era uscito dal palazzo di via Borgonuovo, nel quartiere di Brera, dove lavorava come custode, portando con sé un trolley ma lasciando a casa cellulare, portafoglio e bancomat.