È morto Gianfranco Lucariello
"Gianfranco Lucariello è stato un pilastro per la comunità dei giornalisti sportivi", grande dolore per la scomparsa del giornalista.
Il giornalismo italiano, e in particolare partenopeo, perde una sua firma storica. Il lutto della cosiddetta “carta stampata” arriva per la dolorosa scomparsa di Gianfranco Lucariello. Il giornalista era un pilastro della cronaca sportiva e ci ha lasciati ieri all’età di 80 anni.
Lucariello aveva iniziato la sua carriera negli anni Settanta al quotidiano ‘Il Roma’, per poi affermarsi come cronista sportivo al ‘Giornale di Napoli’. Nel corso della sua lunga carriera, ha collaborato con diverse testate televisive e giornalistiche, tra cui Canale 21, Napoli Notte, Ultimissime, Il Tempo, e più recentemente Cronache di Napoli e la free press Leggo.
Grazie alla sua profonda conoscenza della storia del Napoli, come club oltre che come città, e la sua esperienza, Lucariello si è distinto anche come opinionista sportivo. È stato inoltre segretario dell’Ussi Campania, il gruppo referente dei giornalisti sportivi della regione. Al di là del calcio, inoltre, molti colleghi ricordano con affetto la sua passione per la storia, in particolare per il Risorgimento e il Regno dei Borbone.
Il mondo del giornalismo perde con immensa tristezza una persona appassionata e di grande cultura. I funerali si terranno domani, mercoledì 14 agosto, alle 12 presso la parrocchia Maria Santissima dell’Arco a Campegna, a Napoli.
Alla notizia della sua morte, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio. Anche la SSC Napoli ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia, mentre amici, colleghi e tifosi ricordano la sua figura con affetto. Si legge tra i messaggi dedicati a lui: “Ricordare Gianfranco Lucariello è una sfida, soprattutto nel mio ruolo di presidente dell’Ussi Campania, perché lui è stato un pilastro per la comunità dei giornalisti sportivi della nostra regione, un vero capitano”, scrive Gianfranco Coppola.
Tra i ricordi carichi di affetto per Lucariello si legge anche: “Negli ultimi anni, anche se costretto a lasciare il campo, ha continuato a guidare e organizzare il gruppo dalla panchina, a causa degli inevitabili acciacchi dell’età. Quando ci vedevamo, non potevo fare a meno di chiamarlo ‘mister’”. Le testimonianze di affetto e cordoglio giungono da ogni parte: “Napoli oggi è più povera. Ha perso un grande cittadino, una persona onesta, un professionista esemplare, un uomo immenso”.