È morto Ninnino Orrù
La famiglia Orrù aveva preso in mano le redini del club nel 1987, salvandolo da una crisi che lo aveva portato vicino al default
Lutto nel mondo del calcio, soprattutto di quello che fatto di emozioni, indimenticabile per imprese storiche, specie per un popolo, quello cagliaritano. La triste notizia che colpisce il calcio sardo coinvolge il club rossoblù del Cagliari. Gli appassionati di imprese calcistiche ricorderanno il club guidato dai fratelli Orrù.
Oggi, purtroppo, è venuto a mancare Ninnino Orrù, ex presidente della squadra di calcio del Cagliari. Orrù aveva guidato la squadra rossoblù tra il 1991 e il 1992, dopo aver ricoperto il ruolo di vice del fratello Tonino, anche lui storico e indimenticato presidente della squadra cagliaritana.
Orrù fu una figura centrale nell’epopea che portò il Cagliari dalla Serie C alla Serie A sotto la guida di Claudio Ranieri, allenatore ancora oggi stimato e amato da appassionati di ogni fede calcistica. L’imprenditore cagliaritano era malato da tempo e le sue condizioni si erano aggravate già nel corso del mese di luglio.
Ninnino Orrù è stato un protagonista chiave del doppio salto di categoria del Cagliari di Claudio Ranieri, passando dalla Serie C alla Serie A nel giro di un ciclo di tre annate trionfali. In quel periodo, pur essendo vice del fratello Tonino, sempre presente e vicino alla squadra, si è mostrato devoto e appassionato sostenitore della squadra, oltre di grande dedizione per il suo ruolo alla dirigenza del club.
Fu lui l’ultimo presidente prima della vendita del club a Massimo Cellino. La famiglia Orrù aveva rilevato la società in un momento critico, quando il Cagliari era a un passo dal fallimento, riuscendo a riportarlo sotto i riflettori del calcio che conta dopo anni di difficoltà.
Il calcio sardo, dunque, piange la scomparsa di una figura importantissima per il club e il suo prestigio. Orrù se ne va all’età di 84 anni ma i tifosi non lo dimenticheranno mai, soprattutto quelli della scorsa generazione.
La famiglia Orrù aveva preso in mano le redini del club nel 1987, salvandolo da una crisi che lo aveva portato vicino al default, e avviando una rinascita che, ad oggi, è avvenuta davvero poche volte nella storia del calcio italiano. All’epoca, sulla panchina un giovane Claudio Ranieri allenava giocatori di spessore. In campo, infatti, il cuore della squadra era il centrocampista sardo Gianfranco Matteoli, con i tifosi che sognavano grazie ai colpi di Enzo Francescoli e Daniel Fonseca.