“Sono stato io, li ho uccisi tutti” strage familiare a Milano, confessa il figlio di 17 anni: cos’è successo

Il ragazzo ha ammesso di aver compiuto il triplice omicidio da solo, una strage familiare senza la partecipazione di nessun complice.

L’impensabile, l’assurdo, a volte, è proprio la realtà dei fatti dietro un delitto. Alla fine, quel diciassettenne unico “sopravvissuto” di una tragedia familiare, un triplice omicidio, ha confessato ciò che nessuno voleva forse sentire. Il ragazzo si è macchiato di un vero e proprio massacro.

strage familiare a Milano

Il 17enne ha reso piena confessione di essere stato lui a colpire il padre, la madre e il fratellino di 12 anni. Una scena raccapricciante che inizialmente sembrava essere stata una grandissima lite, finita quasi in eroica difesa del figlio più grande. Niente di più falso.

strage familiare a Milano

Portato in caserma nella mattinata dopo il ritrovamento dei corpi dei suoi familiari nella loro casa a Paderno Dugnano (Milano), dopo un lungo interrogatorio, il giovane ha cambiato versione. Il ragazzo ha quindi ammesso di aver compiuto il triplice omicidio da solo, senza la partecipazione di nessun complice. L’assurdo può essere la realtà: ce lo ha dimostrato recentemente l’assassinio insensato e casuale di Sharon Verzeni, accoltellata, appunto “senza un motivo”, come ha dichiarato Moussa Sangare.

Nella villetta di Paderno Dugnano, dove sabato 31 agosto sono stati trovati senza vita Fabio Chiaroni, 51 anni, Daniela Albano, 48, e il piccolo Lorenzo Chiaroni, 12, si era da poco celebrato il compleanno del padre. Alla festa c’era anche lui, il figlio superstite di 17 anni, il primo a chiamare il 118, dichiarando immediatamente di aver colpito il padre. “Aveva ucciso la mamma e il figlio”, ma non era vero. A questo punto, quindi, il diciassettenne è ora indagato per l’omicidio di tutti i componenti della famiglia.

L’interrogatorio sarebbe ancora in fase di completamente, la Procura per i Minorenni di Milano ha formalizzato l’accusa. La prima versione dei fatti, in effetti, aveva trovato parziali conferme. Nella sua iniziale dichiarazione, sosteneva che il padre avesse massacrato tutti, il fratello e la madre, nella loro stanza. Il ragazzo avrebbe poi reagito nei confronti del padre. Le indagini della scientifica e le autopsie si sono rivelate cruciali per ricostruire la strage familiare avvenuta.

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Determinanti le tracce di sangue lasciate dalle coltellate inferte a tutte le vittime, così come l’arma del delitto. Questa sarebbe stata portata fuori dalla casa dopo che il ragazzo ha chiamato il 112 per confessare l’omicidio del padre. Non ci sono tracce di altre persone estranee alla famiglia nella villetta di Paderno Dugnano. La strage sia avvenuta all’interno del nucleo familiare. Un coltello da cucina, è probabilmente l’arma del delitto. “Era un ragazzo tranquillo e studioso, praticava sport”, afferma un ex compagno di classe del diciassettenne. Ma, d’altronde, ci sono pensieri, misteri talvolta, che non si possono comprendere.