Partita di calcetto finisce in tragedia: “ha tirato fuori la pistola e non ci ha pensato due volte”
Andrea Bellocco è stato colpito a morte dalla mano armata di coltello di Andrea Beretta: una lite tra tifosi finita in disgrazia
Scontro mortale dopo una lite tra tifosi: è accaduto a Cernusco sul Naviglio, Milano. I due protagonisti della sconvolgente vicenda sono Antonio Ballocco, la vittima e Andrea Beretta, il carnefice. L’omicidio ha avuto luogo in via Nino Besozzi, proprio davanti alla palestra Testudo, un noto punto di ritrovo per tifosi interisti. Bellocco e Beretta si sarebbero incontrati per discutere di questioni in via di chiarimento, all’interno della Smart della vittima. Ma quello che doveva essere un confronto è degenerato in violenza.
Le prime indagini fano emergere che la discussione verbale si è trasformata in uno scontro fisico quando Bellocco ha estratto una pistola. La detonazione ha ferito Beretta alla gamba. In una risposta fulminea e letale, il capo ultrà dell’Inter ha afferrato un coltello e ha colpito Bellocco ripetutamente alla gola, infliggendogli ferite mortali.
La dinamica dell’omicidio, sebbene ancora parzialmente avvolta dal mistero, sembra dipingere un quadro di vendette e regolamenti di conti all’interno dello stesso gruppo.
Ciò che rende il dramma ancor più surreale è il contesto in cui è maturato. Solo poche ore prima, infatti, Bellocco e Beretta avevano condiviso una partita a calcetto. Marco Ferdico, altro esponente del tifo organizzato nerazzurro, li ritrae sorridenti in una partita amichevole tra tifosi di Inter e Milan. L’evento in altre circostanze sarebbe stato motivo di orgoglio e festa. La didascalia di quello scatto, “Derby di Milano tra fratelli”, suona ora come un nefasto presagio, ricordando altri fratelli biblici.
L’arresto di Beretta, avvenuto poco dopo l’omicidio, ha scosso il mondo ultras, già spesso al centro di polemiche e cronache giudiziarie. Le indagini proseguono per chiarire il movente e i retroscena di questo sanguinoso scontro. Resta il dolore per una vita spezzata e la preoccupazione per una violenza che sembra non conoscere confini, nemmeno tra coloro che si definivano “fratelli”.
La tifoseria dell’Inter si trova costretta a fare i conti con un lutto che va oltre il calcio. L’episodio mette a nudo le ombre di un universo troppo spesso ignorato.