Naufragio del Bayesan, rivelati i risultati dell’autopsia dei corpi recuperati a bordo: cosa è emerso
Mancano ancora gli esami tossicologici per determinare le condizioni psicofisiche delle vittime del naufragio del Bayesian
Non è stato esattamente come si era immaginato: è stato peggio. Sono arrivati finalmente i risultati più attesi riguardanti il naufragio del veliero Bayesian, affondato nella notte del 19 agosto al largo di Porticello, in provincia di Palermo. L’autopsia svolta sui corpi di quattro dei sette corpi recuperati a bordo del veliero raccontano una fine terribile.
La causa del decesso è stata definita un “annegamento atipico”. Si tratta del risultato dell’analisi su quattro dei sette morti che erano a bordo del Bayesian. Osservando la dinamica, chi si trovava sullo yacht ha avuto il tempo di esaurire l’ossigeno all’interno di una bolla d’aria in cui, evidentemente, si era rifugiato. Tale bolla si era formata nel corso dell’affondamento.
L’annegamento atipico di cui si parla, quindi, è in realtà un soffocamento. Con il progressivo ridursi della bolla, la presenza crescente di anidride carbonica ha reso l’ambiente tossico. L’autopsia sulle vittime del Bayesian ha potuto chiarire un aspetto che, seppure drammatico come molti altri, è importante per le indagini e la ricostruzione esatta degli eventi. Secondo quanto riportato da ‘Repubblica’, nei polmoni, trachea e stomaco delle vittime non è stata trovata acqua.
Le accuse di naufragio e omicidio colposo plurimo coinvolgono il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio di guardia quella tragica notte, Matthew Griffiths. Le vittime passate sotto al lente dei medici legali che hanno esaminato i corpi sono l’avvocato newyorkese Chris Morvillo e sua moglie Neda, mentre oggi sono state effettuate le autopsie sul banchiere Jonathan Bloomer e la moglie Judith.
Cinque dei cadaveri sono stati ritrovati nella stessa cabina, sul lato sinistro della nave, mentre Hannah si trovava nella stanza accanto. Il primo corpo recuperato è stato quello del cuoco di bordo, Recaldo Thomas, trovato accanto al relitto. Per gli esperti, le vittime sono decedute per “morte da confinamento” o “annegamento a secco”. I passeggeri, dunque, sarebbero stati ancora coscienti al momento del disastro, ma non sarebbero riusciti a raggiungere il ponte superiore, rimanendo intrappolati.
Una donna a bordo del Bayesian, tornando alle cabine, si è ferita ai piedi nudi a causa dei vetri rotti sparsi sulla nave. I sei passeggeri rimasti sotto coperta durante l’affondamento avrebbero smesso di respirare a causa di uno spasmo tracheale. Mancano ancora gli esami tossicologici per determinare le condizioni psicofisiche delle vittime.