Dove e come sono state ritrovate Susanna Recchia e sua figlia di 3 anni

Una storia straziante che nasconde un profondo disagia psicologico, un lutto non superato e la vita di una bambina spezzata prematuramente

Un’immagine straziante e potente che parla di disperazione e amore allo stesso tempo. I soccorritori hanno trovato i corpi senza vita di Susanna Recchia e della sua bambina di tre anni abbracciate, unite nell’ultimo gesto di affetto, su un isolotto a valle del ponte di Vidor, lungo il fiume Piave. La madre e la figlia, scomparse venerdì sera da Miane, Treviso, sono state ritrovate dopo ore di intense ricerche. Un tragico epilogo che ha sconvolto chiunque abbia letto questa storia.

donna scomparsa
I corpi di Susanna Recchia e della piccola di tre anni erano abbracciati: il retroscena della tragedia

Le forze dell’ordine, che stanno indagando sull’accaduto, hanno ricostruito gli ultimi drammatici istanti della vita di Susanna. Non si sarebbe lanciata dal ponte, come inizialmente ipotizzato. Si sarebbe lasciata scivolare nell’acqua dal greto del fiume, dove i cani molecolari avevano individuato le sue ultime tracce. Il Piave, con la sua corrente impetuosa, ha poi trascinato i loro corpi fino all’isolotto, un chilometro più a valle. Ora la Pm di Treviso, Barbara Sabbatini, dovrà decidere se disporre o meno le autopsie sui corpi di madre e figlia.

ritrovamento

Susanna, di professione igienista dentale, era una donna riservata, descritta dai vicini come solitaria e con poche amicizie. La sua vita era segnata da profondi disagi personali, in parte dovuti alla difficile separazione dal compagno, Mirko De Osti, padre della bimba. La fine della loro relazione, per quanto necessaria, aveva fatto precipitare Susanna in uno stato di sofferenza e disorientamento. Nonostante ciò, né i suoi amici né il suo ex compagno avevano mai sospettato che avrebbe potuto compiere un gesto così estremo. Mirko, colpito e devastato dalla tragedia, ha dichiarato:

“Non pensavo che sarebbe arrivata a tanto”.
ricerche

Il dolore di Susanna era però profondo e radicato. In una lettera di cinque pagine lasciata sul tavolo di casa, ha spiegato il motivo della sua scelta. Le parole rivelano l’impossibilità di affrontare il fallimento della sua vita e il baratro che sentiva dentro. Venerdì sera, ha preso la sua bambina che soffriva di epilessia e ha deciso di porre fine a tutto, in un gesto disperato di amore malato.

gesto diperato

Ma la vita di Susanna era stata segnata anche da un altro tragico evento. Nel 2003, un incidente d’auto aveva portato via la sua cara amica Patrizia Masutti. Quella notte, in cui un blackout aveva paralizzato la regione, l’auto di Susanna si era scontrata con un’altra vettura a causa di un semaforo fuori uso. Da allora, quel terribile episodio era rimasto una ferita aperta, un peso che Susanna non era mai riuscita a lasciarsi completamente alle spalle.