Nuova scoperta sul caso Liliana Resinovich: cosa è emerso nelle ultime ore
Per volontà della famiglia di Liliana Resinovich, lo zoologo Nicola Bressi ha redatto una nuova perizia per comprendere da quanto tempo il cadavere della donna si trovasse nel boschetto in cui è stato ritrovato
Per volontà della famiglia di Liliana Resinovich, lo zoologo Nicola Bressi ha redatto una nuova perizia al fine di studiare il comportamento degli animali che popolavano il boschetto confinante il parco di San Giovanni. Il luogo, ovvero, dove gli inquirenti hanno rinvenuto il corpo della donna, il 5 gennaio 2022.
Lo scopo di tale perizia mirava a comprendere da quanto tempo il cadavere della donna si trovasse lì. In particolare, se il corpo di Liliana fosse in quel luogo da tempo oppure se vi sia stato portato poco prima di essere trovato.
Morte Liliana Resinovich: il responso della nuova perizia
Lo zoologo Nicola Bressi, a cui la famiglia di Liliana Resinovich si è affidata per redigere la nuova perizia, ha esposto i risultati ottenuti dal suo studio al quotidiano “Il Piccolo”.
L’esperto ha specificato che il corpo della donna era lì dove è stato trovato da non più di un giorno, considerati i tanti animali che popolano la zona.
Queste le sue parole:
“Io sono nato in quel rione, conosco particolarmente bene quell’area e gli animali che la popolano che è collegata direttamente con il Carso. Il cadavere era proprio lungo una pista battuta dai cinghiali, ma anche dalle volpi, per raggiungere il parco”.
Nicola Bressi ha quindi dedotto quanto segue:
“Ne discende che è altamente improbabile che quel corpo, carne a tutti gli effetti per un animale, possa essere rimasto lì per venti giorni, nemmeno per una sola settimana, senza che alcun animale abbia dato un morso o, per curiosità, abbia leggermente spostato i sacchi, per annusare, per capire cosa ci fosse lì sotto”.
L’annuncio della nuova perizia circolava già dalle scorse settimane grazie al presidente dell’associazione Penelope, Nicodemo Gentile nonché legale del fratello della vittima, Sergio Resinovich:
“Dimostrerà quanto sia anomalo il fatto che il corpo di Liliana Resinovich, una volta ritrovato, non presentasse ferite da morsi di animali, visto che quell’area boschiva è popolata da cinghiali e piccoli roditori”.