La vestale di Spontini torna in scena al teatro di Jesi: un omaggio a Maria Callas e alla lirica
L’opera “La vestale” di Gaspare Spontini, uno dei capolavori del teatro lirico, sarà protagonista di un nuovo entusiasmante allestimento al teatro di Jesi. Diretta da Alessandro Benigni e concepita da Gianluca Falaschi, la rappresentazione avrà luogo il 18 ottobre, restituendo vita a un pezzo fondamentale della tradizione operistica nell’originale francese. Questo evento celebra anche i 250 anni dalla nascita del compositore marchigiano, offrendo agli spettatori un’opportunità unica di rivivere un’epoca avvincente di evoluzione teatrale e musicale.
Un retaggio di eleganza e innovazione
La tunica indossata da Maria Callas durante la prima del 7 dicembre 1954 alla Scala di Milano ha lasciato un segno indelebile nella storia della lirica. Quando la Callas si esibì ne “La vestale”, al fianco di Luchino Visconti e Antonino Votto, il suo abito divenne un simbolo di stile e virtuosismo. Firmata dal noto costumista Pietro Zuffi, la tunica bianca rappresentava non solo la bellezza, ma anche l’innovazione scenica che caratterizzò quel periodo. La storia di Julia, la protagonista, ha rispecchiato le sfide e le vittorie della Callas, una figura che ha affrontato amori tumultuosi e sacrifici dolorosi.
Lo spettacolo al teatro di Jesi si propone di ricreare quella magia attraverso la performance di Carmela Remigio, che vestirà l’iconica tunica. La soprano, riflettendo sull’importanza di quest’abito, ha affermato che indossarlo è stato un momento di grande emozione. La tunica assume la dimensione di un oggetto quasi sacro, simile alla Sindone, rappresentando un cambiamento radicale nella scenografia e nella concezione dell’opera, frutto della creatività e della genialità di Callas e Visconti.
La narrazione dell’amore e del sacrificio
Nel cuore dell’opera si staglia la figura di Julia, una vestale costretta a sacrificare il suo amore per l’arte e la santità del suo voto. La parallela tra Julia e Maria Callas rivela temi di solitudine e inquietudine. La Callas, pur vivendo amori intensi, ha anche sofferto profondamente a causa delle scelte che ha dovuto affrontare. Questo dualismo è al centro della nuova messa in scena, dove Carmela Remigio potrà esplorare le sfaccettature di un personaggio che è al contempo potente e vulnerabile.
La musica di Spontini, intrisa di melodie evocative, accompagna questa narrazione di abbandono e speranza. Il legame tra Julia e Licinius, l’uomo per cui la protagonista si sacrifica, simboleggia la tensione tra passione e dovere. “La vestale”, dunque, diventa un canto della nostalgia e un richiamo alle scelte artistiche che ogni artista deve affrontare, dall’artista di ieri a quello di oggi.
Un tour ricco di promesse
Dopo la premier al teatro di Jesi, “La vestale” proseguirà il suo viaggio su importanti palcoscenici italiani, tra cui Ravenna, Piacenza e Pisa. Questo tour rappresenta non solo un’opportunità per rivivere un’opera classica, ma anche un modo per rinnovare l’interesse verso opere che hanno segnato la storia del teatro lirico. Carmela Remigio, abbandonata la tunica iconica, si prepara già a prendere parte a nuovi progetti, tra cui il ruolo di Giovanna di Seymour nell’interpretazione di “Anna Bolena” di Donizetti al Teatro La Fenice.
Con un allestimento che unisce il rispetto per le tradizioni a una visione contemporanea, il teatro di Jesi si pone come palcoscenico privilegiato per la riscoperta di opere storiche, mantenendo viva la memoria di grandi artisti e raccontando storie che continuano a emozionare il pubblico di ogni generazione.