“Lui per me era…” Esplosione in Toyota, il dolore della fidanzata di Fabio: le strazianti parole
Condividevano tante passioni ed erano molto innamorati Fabio Tosi e Benedetta Pirini: "Fabio era il mio..."
Un semplice messaggio vocale su WhatsApp, inviato alle 15:39 di mercoledì 23 ottobre 2024, è l’ultimo ricordo che Benedetta Pirini conserva della voce del suo compagno, Fabio Tosi. Quella mattina, Benedetta e Fabio si erano salutati come ogni giorno: lei insegnante a Pianoro, lui al lavoro nello stabilimento in via Pescarola Vecchia. Quella che doveva essere una normale giornata si è trasformata in tragedia. La loro vita travolta dall’orrore in pochi istanti. A darle la terribile notizia è stato un amico che è andato a prenderla sotto casa. La disperazione è aumentata lungo la corsa all’Ospedale Maggiore, mentre Benedetta cercava febbrilmente di avere notizie di Fabio, senza riuscire a trovarlo negli elenchi degli ospedali. Alla fine, l’incontro straziante con la realtà: dopo ore d’attesa, i carabinieri l’hanno chiamata. Fabio non c’era più.
Fabio Tosi e Benedetta Pirini condividevano una vita piena di passioni. Amavano andare in moto insieme, frequentavano il cinema e si allenavano in palestra. Una delle loro passioni più grandi era la Disney: avevano persino fatto un viaggio a Disneyland Paris l’estate scorsa. Benedetta lo ricorda come il suo “principe azzurro con la moto”.
Fabio, attento e scrupoloso sul lavoro, si preoccupava sempre della sicurezza, spingendo i suoi colleghi a fare lo stesso. Ora, Benedetta sa che la cosa che le mancherà di più sarà il momento in cui Fabio tornava a casa:
“Era la mia persona. E la cosa che mi mancherà di più è vederlo rientrare a casa: io gli aprivo la porta e gli dicevo: ‘Bentornato amore'”. Insieme ai ricordi sopravviverà anche il dolore.“
Chi era Fabio Tosi
Fabio non era solo un operaio diligente. Era anche un campione di ultimate frisbee, uno sport che amava e in cui eccelleva. Aveva iniziato a 16 anni con il Cusb Bologna ‘La Fotta’, diventando più volte campione italiano e partecipando a tornei internazionali con la nazionale maggiore. I compagni di squadra lo chiamavano “Ninja” per la sua velocità e il modo in cui si copriva ai primi allenamenti. “Un talento straordinario,” ricorda Davide Morri, mentre Matteo Ercoli, capitano di una squadra avversaria, lo descrive come “un esempio dentro e fuori dal campo, umile e caparbio.”
Anche la famiglia di Lorenzo Cubello, l’altro operaio rimasto vittima dell’esplosione, è sconvolta dal lutto. Lorenzo, che aspettava un bambino con la sua compagna, non conoscerà mai suo figlio. Amante del mare e persona solare, era molto apprezzato dai colleghi. Determinato e leader naturale, Lorenzo era stimato da tutti, ma la tragica esplosione ha strappato via anche la sua vita.