“Erano spariti dal pomeriggio” Chi erano i quattro ragazzi morti nell’incidente di Fonni, il più grande aveva 20 anni e lavoravano tutti insieme

Quattro giovani di Fonni, di età compresa tra 17 e 20 anni, muoiono in un incidente stradale dopo aver terminato il turno di lavoro, trovati in una scarpata dopo ore di attesa.

Un tragico incidente stradale ha scosso la comunità di Fonni, in provincia di Nuoro, dove quattro giovani sono morti in un drammatico ribaltamento dell’auto. I ragazzi, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, erano scomparsi nel pomeriggio di mercoledì e sono stati trovati senza vita in una scarpata, dopo ore di ricerche. Questo evento ha sollevato interrogativi e preoccupazione tra amici e familiari, che avevano iniziato a cercarli non vedendoli tornare a casa dopo il lavoro.

I quattro amici viaggiavano a bordo di una Fiat Punto rossa che si è ribaltata più volte prima di finire in una scarpata

La tragedia è avvenuta lungo la provinciale 69, dove i quattro ragazzi viaggiavano a bordo di una Fiat Punto rossa. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che l’auto sia uscita di strada in una curva, ribaltandosi più volte prima di fermarsi in un dirupo. Le vittime sono state sbalzate fuori dall’abitacolo e sono rimaste nella scarpata per diverse ore prima di essere rinvenute. Secondo quanto riportato, i giovani stavano tornando a casa dopo aver terminato il turno di lavoro in un salumificio, con l’ipotesi che l’incidente si sia verificato nel primo pomeriggio.

Le ricerche sono state avviate dai familiari preoccupati dopo che i ragazzi non si erano presentati a casa per il pranzo. La segnalazione ai carabinieri è partita dai genitori di Michele Coinu, uno dei ragazzi coinvolti, che secondo le prime informazioni sarebbe stato alla guida dell’auto. Le indagini sul luogo dell’incidente hanno rivelato che non ci sono segni di frenata sull’asfalto, che in quel tratto era privo di guardrail, rendendo la situazione ancora più angosciante.

Chi sono le vittime

Le vittime, tutti originari di Fonni, avevano un forte legame di amicizia e condividevano passioni comuni. Marco Innocenti, di 18 anni, era il proprietario della Fiat Punto, mentre Michele Coinu, di 20 anni, è il giovane che si ipotizza fosse al volante. Insieme a loro c’erano anche Michele Soddu, sempre di 20 anni, e Lorenzo Figus, il più giovane del gruppo, con soli 17 anni. Oltre al lavoro, tutti e quattro condividevano una grande passione per i cavalli e partecipavano regolarmente alla pariglia di Fonni, una tradizionale corsa equestre molto popolare in Sardegna.

Il dramma ha colpito duramente non solo le famiglie dei ragazzi, ma l’intera comunità di Fonni, che ha visto spezzarsi la vita di giovani promettenti e amati. Le notizie sui ragazzi hanno suscitato grande commozione, e il loro ricordo rimarrà indelebile nei cuori di chi li ha conosciuti. L’evento ha anche sollevato interrogativi sulla sicurezza stradale nella zona e sulla necessità di maggiore attenzione e prevenzione per evitare simili tragedie in futuro.

L’incidente a fine turno

Il momento in cui i genitori hanno cominciato a preoccuparsi coincide con la fine del turno di lavoro dei ragazzi. Dopo aver terminato le loro attività al salumificio, la loro assenza per il pranzo ha destato allerta. I genitori di Michele Coinu, in particolare, sono stati i primi a contattare le autorità. Le ricerche hanno avuto inizio nel pomeriggio e si sono protratte fino al ritrovamento dell’auto, che ha evidenziato l’assenza di segni di frenata sull’asfalto. Questo ha portato a ritenere che l’incidente fosse avvenuto in un momento in cui i ragazzi non avevano avuto modo di reagire.

Le operazioni di ricerca si sono rivelate complesse, con i soccorritori che hanno dovuto esaminare attentamente la vegetazione circostante. L’unico indizio che ha guidato le ricerche sono stati alcuni rami spezzati, che suggerivano il percorso dell’auto dopo l’incidente. È probabile che i ragazzi siano rimasti intrappolati nella scarpata per un periodo prolungato, prima che qualcuno li trovasse. Questo drammatico evento ha scosso profondamente la comunità, richiamando l’attenzione sulla vulnerabilità degli automobilisti e sull’importanza della prudenza alla guida.