Esplosione all’Eni di Calenzano, chi è la prima vittima identificata dell’incidente: il bilancio peggiora

Incendio nel deposito Eni di Calenzano provoca due morti e nove feriti, con tre persone in gravi condizioni. L'esplosione è stata causata da una perdita durante il rifornimento delle autobotti.

Un grave incidente si è verificato presso il deposito Eni di Calenzano, situato nei pressi di Firenze. Le fiamme, che hanno interessato la struttura, sono state tempestivamente domate dai Vigili del Fuoco, evitando così la propagazione del fuoco a depositi limitrofi. Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ha comunicato tramite i social che l’incendio ha causato almeno due morti e numerosi feriti, di cui tre in condizioni critiche. La situazione, sebbene grave, è sotto controllo e i depositi di carburante non hanno subito danni significativi.

Inizialmente, si è appreso che l’esplosione potrebbe essere stata causata da una perdita di liquido durante le operazioni di rifornimento delle autobotti. Gli inquirenti hanno immediatamente sequestrato l’area per avviare le indagini necessarie. Tra le vittime, è stata identificata Vincenzo Martinelli, un autista di autocisterne di 51 anni residente a Prato. Le altre vittime e i dispersi, tutti operai, avevano un’età compresa tra i 45 e i 62 anni. L’esplosione è avvenuta in un’area dedicata al rifornimento di carburante, con una colonna di fumo visibile anche da comuni vicini.

Dettagli dell’incidente e interventi di emergenza

Dopo l’incidente, l’uscita di Calenzano sull’autostrada A1 è stata riaperta dopo alcune ore. RFI ha informato che la circolazione ferroviaria lungo le linee Firenze – Bologna e Firenze – Prato – Pistoia è ripresa gradualmente, dopo che era stata interrotta a causa dell’esplosione avvenuta intorno alle 10:22. Durante l’interruzione, è stato attivato un servizio sostitutivo con bus. I treni che transitano nel tratto interessato stanno ora procedendo a velocità ridotta, causando rallentamenti e variazioni nei servizi.

Testimoni oculare hanno descritto l’esplosione come un evento spaventoso. Alcuni operai, che si trovavano nelle vicinanze, hanno riferito che il rumore è stato così forte da frantumare i vetri e far crollare scaffalature. Un corriere ha raccontato di aver visto il proprio furgone sollevarsi da terra a causa della forza dell’esplosione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il proprio cordoglio per le vittime e ha ringraziato i soccorritori impegnati nelle operazioni di emergenza.

Evacuazioni e misure di sicurezza

Quindici aziende situate nelle vicinanze sono state evacuate come misura precauzionale e hanno subito danni. Le autorità stanno attualmente valutando la situazione per determinare se queste aziende possono riprendere le attività. Le scuole nella zona sono rimaste aperte e l’ARPAT ha rassicurato riguardo alla qualità dell’aria, nonostante la colonna di fumo densa e calda sviluppatasi durante l’incendio. Il vento ha contribuito alla dispersione del fumo, riducendo i rischi per la salute pubblica. Il Comune di Calenzano ha anche evacuato una piscina e un palazzetto dello sport situati nelle vicinanze.

Indagini e responsabilità

Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, ha annunciato l’apertura di un procedimento penale per indagare sulle responsabilità legate all’esplosione. Dopo un sopralluogo nel deposito Eni, è stato confermato che al momento dell’incidente erano presenti diverse autobotti nel punto di carico dove è avvenuta la deflagrazione. Le indagini mirano a stabilire le cause e le eventuali inadempienze che hanno portato a questo tragico evento. Il presidente della Regione Toscana ha confermato che tra i feriti ci sono due persone in condizioni particolarmente gravi, ricoverate in un centro specializzato a Pisa.

ARPAT ha comunicato che non ci sono rischi per la salute derivanti dall’incendio, e le strade e le ferrovie sono state riaperte. Le operazioni di soccorso e le indagini proseguono per fare chiarezza su quanto accaduto e per garantire la sicurezza della popolazione locale.

Testimonianze di chi ha vissuto l’incidente

Un ferito ha descritto l’esperienza dell’esplosione come incredibilmente traumatica. Si trovava a circa 100 metri dal luogo dell’incidente e ha raccontato che il boato è stato talmente forte da farlo saltare all’indietro. Nonostante non abbia subito ferite gravi, l’impatto emotivo è stato notevole. Ha aggiunto che la confusione regnava al momento dell’esplosione, e molti non sapevano cosa stesse accadendo. Le testimonianze raccolte evidenziano il terrore e la sorpresa di chi si trovava nei pressi del deposito Eni al momento della deflagrazione.

Questo incidente ha messo in luce la necessità di garantire standard di sicurezza rigorosi in strutture simili, per prevenire futuri eventi tragici. La comunità rimane in attesa di ulteriori notizie e sviluppi riguardanti le indagini e il benessere delle vittime coinvolte.