Chi erano i tre alpinisti morti nella valanga a Punta Valgrande: erano appassionati di montagna
Tre alpinisti italiani, Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi, sono stati travolti da una valanga nella zona di Trasquera, mentre praticavano scialpinismo in val Divedro
Tre persone, tutte residenti nella zona di Verbania, hanno perso la vita a seguito di un incidente causato da una valanga in val Divedro, nel Verbano-Cusio-Ossola. Le vittime sono Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi. Questi alpinisti erano impegnati in un’escursione quando sono stati travolti dalla massa nevosa che si è staccata sulla Punta Valgrande.

Durante la loro salita, i tre uomini stavano utilizzando i ramponi e, secondo le informazioni disponibili, avevano in programma di scendere con gli sci una volta raggiunta la cima. L’incidente si è verificato improvvisamente, lasciando poco tempo per reagire.
Chi erano le tre vittime
Matteo Auguadro era un noto campione di vela. Laureato in economia e commercio, era sposato con Rachele dal 2009 e padre di due bambine. La sua carriera sportiva lo ha visto come prodiere dal 2005 al 2007 su Mascalzone Latino, un’importante imbarcazione da regata. Auguadro si era distinto nel mondo della vela, conquistando il titolo mondiale nella categoria Maxi grazie al suo contributo all’equipaggio di Vesper nella prestigiosa Maxi Yacht Rolex Cup, tenutasi a Porto Cervo.
Enzo Bonini, titolare dell’autoscuola Corna a Verbania, era un appassionato di sport acquatici e trascorreva il suo tempo libero al Circolo canottieri di Intra, dove si dedicava alla vela e ad altre attività legate all’acqua. Matteo Lomazzi, il più giovane del gruppo, classe 1990, lavorava come operaio frontaliere. Era un grande appassionato di ciclismo e di montagna. Recentemente, Lomazzi aveva condiviso sui social network foto di un giro in bicicletta in Svizzera, dimostrando il suo amore per l’attività all’aperto.
Gli altri alpinisti rimasti illesi
Nel gruppo di scialpinisti coinvolti nell’incidente vi erano anche altre due persone che, fortunatamente, sono rimaste illese. Questi due alpinisti si trovavano nella parte anteriore della fila e sono stati solo sfiorati dalla valanga. A dare l’allerta per l’incidente sono state altre persone che si trovavano nelle vicinanze e hanno assistito al distacco della neve. Dopo aver compreso la gravità della situazione, si sono affrettate verso il luogo dell’incidente insieme ai due scialpinisti illesi, per tentare di estrarre i corpi dei loro compagni di escursione dalla neve. I corpi sono stati rinvenuti circa quattrocento metri più a valle rispetto al punto in cui si trovavano inizialmente.