“Io non sapevo..” Scarcerato il marito della donna accusata di aver rapito la neonata a Cosenza: il motivo è clamoroso
Moses Omogo Chidiebere è stato scarcerato dopo l'interrogatorio in cui la moglie Rosa Vespa ha assunto la responsabilità del rapimento di una neonata avvenuto il 21 gennaio a Cosenza.
Un episodio di rapimento che ha scosso la comunità di Cosenza ha visto coinvolti un uomo di origini congolesi e sua moglie, accusati di aver sottratto una neonata dalla clinica ‘Sacro Cuore’. Le indagini hanno rivelato dettagli inquietanti riguardo alla dinamica degli eventi che si sono svolti lo scorso 21 gennaio. La vicenda ha attirato l’attenzione dei media e ha portato a un interrogatorio approfondito da parte del giudice.

La scarcerazione di Moses Omogo Chidiebere
Moses Omogo Chidiebere, 43enne di origini congolesi, è stato recentemente scarcerato dopo aver partecipato a un interrogatorio di garanzia presso il carcere di Cosenza. Insieme alla moglie, Rosa Vespa, la coppia ha risposto alle domande del giudice Claudia Pingitore, assistita dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico e dai propri avvocati, Gianluca Garritano e Teresa Gallucci. La decisione del giudice di rilasciare Chidiebere è stata presa al termine di un lungo interrogatorio, durante il quale Rosa Vespa ha preso su di sé la responsabilità degli eventi accaduti. Chidiebere ha invece dichiarato di essere stato convinto che la neonata rapita fosse sua, fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Dettagli sul rapimento della neonata
Le indagini sul rapimento sono attualmente in corso e mirano a chiarire ogni aspetto dell’accaduto, con particolare attenzione al ruolo di Rosa Vespa. Secondo testimonianze di amici e familiari, Vespa avrebbe simulato una gravidanza per nove mesi, annunciando la nascita di un bambino chiamato ‘Ansel’ l’8 gennaio. Durante quel periodo, avrebbe informato i familiari di essersi recata da sola in clinica a causa di presunti casi di Covid-19, sostenendo che il neonato fosse in osservazione per controlli. Quando le forze dell’ordine sono intervenute nel loro appartamento, dove era in corso una festa per celebrare la presunta nascita di ‘Ansel’, Chidiebere ha mostrato incredulità riguardo alla situazione, affermando di non sapere che la neonata avesse un’altra identità. In quel momento, la neonata Sofia, rapita dalla clinica, si trovava all’interno della tutina azzurra che Chidiebere credeva fosse quella del suo bambino.
Il ruolo delle autorità e delle indagini
Le autorità stanno lavorando intensamente per ricostruire la sequenza di eventi e per raccogliere prove utili a chiarire il caso. L’attenzione si concentra sul comportamento della coppia prima e dopo il rapimento. Le dichiarazioni di Rosa Vespa, che ha ammesso la propria responsabilità, sono state esaminate attentamente dagli inquirenti. Il pubblico ministero Tridico ha confermato che l’interrogatorio ha evidenziato contraddizioni nelle versioni fornite dai coniugi. Le indagini continuano a esplorare il contesto sociale e familiare della coppia, cercando di comprendere le motivazioni che hanno portato a tale gesto. La comunità locale è in allerta e si attende che le autorità facciano luce su questo inquietante episodio, mentre la neonata rapita è stata restituita alla sua famiglia d’origine.