Neonata rapita, emerse le chat con cui Rosa Vespa ha mentito al marito: ecco tutti i dettagli
Le chat tra Rosa Vespa e il marito Moses rivelano che quest'ultimo non era a conoscenza del rapimento della neonata Sofia, ma la famiglia della vittima contesta la sua estraneità ai fatti
Un’analisi approfondita delle recenti comunicazioni su WhatsApp tra Rosa Vespa e Moses Omogo Chidiebere offre nuove informazioni riguardo al presunto rapimento di Sofia, la neonata di cui si è parlato nei giorni scorsi. Le chat rivelano che Moses, 43 anni, arrestato e poi rilasciato, ha sempre sostenuto di non essere coinvolto nell’accaduto, mentre la moglie ha dichiarato di aver agito da sola. Questi messaggi potrebbero costituire elementi importanti nel quadro investigativo, specialmente dopo la rivelazione del presunto parto di Rosa Vespa, avvenuto in circostanze discutibili.
Dettagli della comunicazione tra Rosa e Moses
Le conversazioni tra Rosa Vespa e Moses Omogo Chidiebere, mostrate nel programma Quarto Grado, offrono uno spaccato significativo della situazione. Rosa comunica al marito che non può vederlo a causa delle restrizioni legate ai casi di Covid-19 all’interno della clinica. “Amore mio, non ti fanno entrare, ma io sono tranquilla ora. Guarda WhatsApp che dopo ti mando la foto dell’amore nostro”, scrive la donna, cercando di rassicurarlo. Questi messaggi rivelano una certa tranquillità da parte di Rosa, nonostante la gravità della situazione.
Nei messaggi successivi, Rosa, usando un secondo numero di telefono, si finge un’infermiera e informa Moses del presunto parto. “Sua moglie ha partorito, un bimbo di circa 3 kg. Tra poco la faccio chiamare”, comunica, seguita da una foto di un bambino, probabilmente recuperata da Internet e spacciata per il loro figlio. In un altro messaggio, Rosa scrive: “Amore, Anselmo dorme”, creando ulteriori illusioni riguardo alla situazione.
Successivamente, dopo aver lasciato la clinica, Rosa si presenta con Sofia, la neonata rapita, all’interno di un ovetto rosa. Questo momento sembra segnare l’inizio di una breve discussione tra i coniugi, durante la quale Moses afferma di non essersi reso conto della gravità di quanto stava accadendo.
Reazioni della famiglia di Sofia
La famiglia di Sofia, composta dai genitori Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, ha espresso il proprio sconcerto per la scarcerazione di Moses Omogo Chidiebere. “Come può essere dichiarato estraneo?”, è la domanda che si pongono i familiari, che ritengono che la decisione sia inaccettabile e chiedono giustizia per la loro bambina rapita.
In particolare, la famiglia Cavoto ha sottolineato che la scarcerazione di Moses è avvenuta il giorno dopo che Valeria Chiappetta aveva chiesto informazioni a una poliziotta riguardo alla detenzione dei sospetti. Questo ha lasciato i familiari “sconvolti e increduli”, creando un clima di tensione e preoccupazione per il futuro del caso.
“Non crediamo all’estraneità dell’uomo”, affermano i genitori di Sofia, esprimendo timori riguardo a possibili sviluppi futuri della situazione legale. Concludono lamentando che l’eventualità di una dichiarazione di infermità mentale per Rosa Vespa potrebbe portare a un’ulteriore ingiustizia, aprendo le porte della libertà anche per lei.