“Il bimbo deve rimanere in osservazione” Rosa Vespa, emergono gli audio inediti dei giorni prima del rapimento: cosa aveva architettato

Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, ha ingannato la famiglia con un falso gruppo WhatsApp per simulare una gravidanza e giustificare il rapimento di una neonata, ora sotto indagine.

Un caso di inganno e manipolazione familiare ha coinvolto Rosa Vespa, una donna di 51 anni, che ha finto una gravidanza per mesi. Attraverso un gruppo creato su WhatsApp, ha alimentato la sua bugia con dettagli falsi, cercando di convincere i suoi familiari della sua condizione. Questo strano racconto ha preso piede in un contesto di accuse gravi, tra cui il rapimento di una neonata in una clinica di Cosenza.

La strategia di Rosa Vespa

Per mantenere viva la sua menzogna, Rosa Vespa ha utilizzato un gruppo WhatsApp per aggiornare i familiari sulla sua presunta gravidanza. Con audio trasmessi a TgCom24, la donna ha dichiarato di essere risultata negativa al Covid, ma ha aggiunto che il suo bambino doveva rimanere in osservazione in ospedale. Queste dichiarazioni, diffuse in un contesto di preoccupazione per la salute, dimostrano l’abilità di Vespa nel manipolare le informazioni a proprio favore.

La donna ha continuato a tessere la sua rete di inganni, affermando che il personale ospedaliero le aveva confermato la necessità di un periodo di osservazione per il neonato. Le sue affermazioni sono state supportate da dettagli che avrebbero potuto sembrare credibili ai suoi familiari, alimentando la loro preoccupazione e il loro sostegno nei confronti di quella che credevano essere una gravidanza difficile.

Le accuse e la reazione della famiglia

Rosa Vespa è attualmente accusata di aver rapito una neonata, un’accusa che ha scosso la comunità locale. Durante gli interrogatori, ha ripetuto più volte di aver agito da sola, cercando di discolpare il marito, Acqua Moses, che ha sempre dichiarato di non essere a conoscenza della situazione. Questo tentativo di distogliere l’attenzione da altre persone coinvolte ha attirato l’attenzione degli inquirenti, che stanno esaminando le prove e i messaggi inviati tra i coniugi.

Un dettaglio significativo è emerso dai messaggi scambiati tra Vespa e il marito, disponibili in un servizio di Quarto Grado. In questi scambi, Rosa ha giustificato il suo rifiuto di incontrare il marito, sostenendo che la clinica era affetta da casi di Covid. Questo ha sollevato ulteriori domande sulle sue vere intenzioni e sulla natura della sua relazione con il marito.

Le indagini e le conseguenze legali

Le autorità stanno esaminando gli audio WhatsApp e i messaggi di Vespa per raccogliere evidenze che possano supportare le accuse contro di lei. Il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto il rilascio temporaneo del marito, mantenendolo comunque nel registro degli indagati, a causa della sua posizione ambigua nella vicenda. Il legale di Acqua Moses ha confermato che il suo assistito ha iniziato a sospettare che qualcosa non andasse poco prima dell’arrivo della polizia, quando la notizia del presunto rapimento aveva già iniziato a circolare anche sui social media.

La trama intricata di bugie e inganni che ha caratterizzato la vita di Rosa Vespa e le conseguenze legali che ne derivano sono ancora in fase di sviluppo. La comunità attende con interesse gli sviluppi di questa storia, che ha messo in luce il potere distruttivo delle menzogne e l’impatto che possono avere sulle relazioni familiari e sulla società. Il quadro rimane complesso mentre le indagini proseguono, lasciando aperte molte domande sulle motivazioni e sugli eventi che hanno portato a questa situazione drammatica.