“Succederà a settembre” si mette di nuovo male per Chiara Ferragni: la Procura ha deciso così

Chiara Ferragni rinviata a processo per truffa aggravata legata alla vendita del pandoro Pink Christmas, accusata di inganno nella campagna pubblicitaria a sostegno della ricerca sul cancro.

Chiara Ferragni è stata rinviata a processo per truffa aggravata in relazione alla vendita del pandoro Pink Christmas, prodotto dalla Balocco e firmato dall’influencer durante il periodo natalizio del 2022. La decisione della Procura è arrivata dopo un lungo periodo di indagini, che ha sollevato interrogativi sulla trasparenza della campagna commerciale legata a questo prodotto.

Secondo le accuse, nella promozione del pandoro, Ferragni avrebbe lasciato intendere che parte dei proventi sarebbe stata destinata a sostenere la ricerca contro l’osteosarcoma e il sarcoma di Ewing, per l’acquisto di un nuovo macchinario. Tuttavia, l’accusa sostiene che i fondi necessari erano già stati stanziati, senza che ci fosse alcun reale supporto economico da parte della vendita del prodotto. Una situazione simile si sarebbe verificata anche durante la campagna promozionale delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Il decreto di citazione è stato notificato agli avvocati di Ferragni e la prima udienza è fissata per settembre.

Oltre a Chiara Ferragni, sono stati indicati come indagati Alessandra Balocco, a capo dell’azienda dolciaria, Franco Cannillo della Dolci Preziosi e l’ex general manager di Ferragni, Fabio Maria Damato. Le indagini hanno messo in luce un sistema di promozione che ha sollevato preoccupazioni circa la correttezza delle informazioni fornite ai consumatori.

La denuncia dell’Antitrust contro Ferragni

Il primo ente a sollevare la questione della pubblicità ingannevole è stata l’Antitrust, che ha inflitto una multa di un milione di euro a Chiara Ferragni. L’influencer ha deciso di non impugnare la sanzione e ha provveduto al pagamento. Di contro, l’azienda Balocco Spa ha fatto ricorso contro la multa di 420mila euro, e il Tar ha accolto la richiesta di rinvio avanzata dai legali. Per quanto riguarda le uova di Pasqua, Ferragni ha raggiunto un accordo con l’Antitrust, versando 1,2 milioni di euro all’associazione I bambini delle fate, evitando così ulteriori procedimenti legali.

Queste azioni hanno messo in evidenza la crescente attenzione delle autorità verso le pratiche di marketing degli influencer e la necessità di maggiore trasparenza nella comunicazione commerciale. La questione ha attirato l’attenzione non solo dei media, ma anche dell’opinione pubblica, creando un dibattito su etica e responsabilità nel settore della pubblicità.

Le denunce del Codacons e l’accordo con Ferragni

Nel frattempo, il Codacons, associazione dei consumatori, ha sporto denuncia in relazione al caso del pandoro. Fin dall’inizio, l’associazione ha mostrato sostegno verso i consumatori che avevano acquistato il prodotto di Ferragni. Recentemente, è stato raggiunto un accordo tra Ferragni e il Codacons, in base al quale l’influencer si è impegnata a risarcire i consumatori danneggiati e a donare 200mila euro a favore delle donne vittime di violenza. Ogni consumatore che ha acquistato il pandoro riceverà un risarcimento di 150 euro.

Questo accordo prevede che Chiara Ferragni effettui un versamento destinato al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. Inoltre, le associazioni contatteranno direttamente i consumatori per fornire informazioni dettagliate sul risarcimento. La donazione di 200mila euro sarà indirizzata a un ente scelto in collaborazione tra Ferragni e il Codacons, con particolare attenzione verso iniziative a favore delle donne vittime di violenza, un tema al quale Ferragni ha sempre mostrato grande sensibilità.

La decisione della Procura di rinviare a processo Chiara Ferragni rappresenta un passaggio importante in questa vicenda, evidenziando come le pratiche commerciali degli influencer possano essere sottoposte a scrutinio legale. Gli sviluppi futuri del caso sono attesi con grande interesse, poiché potrebbero avere ripercussioni significative per il settore della pubblicità e del marketing online.